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Associazioni ambientaliste rammaricate per mancato coinvolgimento su nuova piazza Europa

11 settembre 2023 | 12:50
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Associazioni ambientaliste rammaricate per mancato coinvolgimento su nuova piazza Europa

“Abbiamo appreso dai giornali che oggi in sala consiglio, l’amministrazione cittadina procederà a svelare il destino, pare definitivo, di piazza Europa; lo fa alla vigilia di un consiglio comunale dove si dovrebbero discutere nuove possibili modalità per arrivare ad una nuova progettazione più partecipata e condivisa. Come è evidente, non è proprio quello che ci attendevamo, non avremmo voluto ancora una volta essere semplici spettatori, avremmo voluto essere coinvolti in un confronto sulle motivazioni e sugli obiettivi della progettazione della “nuova piazza Europa del XXI secolo”. Invece ci ritroviamo a constatare che, nella visione della nostra Amministrazione cittadina, il contributo di idee, di valori e di competenze, che possono venire dalla “partecipazione” di associazioni e di cittadini al processo decisorio di un’opera come questa, continui a non essere preso in considerazione e che si valuti il loro ruolo solo come quello di ricettori della “comunicazione” di decisioni ormai prese nelle stanze del potere”, scrivono Legambiente, Pro Natura e Di Piazza in Piazza alle presidenti delle tre commissioni consiliari interessate che oggi si riuniscono congiuntamente per la presentazione del nuovo progetto di riqualificazione

Cuneo. Le associazioni cuneesi Legambiente (nella persona di Bruno Piacenza), Pro Natura (Domenico Sanino) e Di Piazza in Piazza (Armanda Bellazzini) hanno inviato una lettera alle presidenti delle 3 Commissioni Consiliari che oggi si riuniscono congiuntamente per la presentazione della nuova proposta di riqualificazione di piazza Europa.

Qui di seguito riportiamo intergralmente il testo della missiva inviato all’attenzione di Flavia Barbano (presidente 2ª Commissione), Santina Isoardi (presidente 3ª Commissione) e Alessia Deninotti (presidente 5ª Commissione).

“Abbiamo appreso dai giornali che oggi, lunedì 11 settembre alle 18, in sala consiglio, l’amministrazione cittadina procederà a svelare il destino, pare definitivo, di piazza Europa; lo fa alla vigilia di un consiglio comunale dove si dovrebbero discutere nuove possibili modalità per arrivare ad una nuova progettazione più partecipata e condivisa.

Come è evidente, non è proprio quello che ci attendevamo, non avremmo voluto ancora una volta essere semplici spettatori, avremmo voluto essere coinvolti in un confronto sulle motivazioni e sugli obiettivi della progettazione della “nuova piazza Europa del XXI secolo”. Invece ci ritroviamo a constatare che, nella visione della nostra Amministrazione cittadina, il contributo di idee, di valori e di competenze, che possono venire dalla “partecipazione” di associazioni e di cittadini al processo decisorio di un’opera come questa, continui a non essere preso in considerazione e che si valuti il loro ruolo solo come quello di ricettori della “comunicazione” di decisioni ormai prese nelle stanze del potere.

Non è più il tempo in cui per realizzare “una riqualificazione importante che segni la differenza” sia sufficiente “iniziare appena possibile a ragionare e a parlarsi tra uffici. Di fronte alla necessità di una profonda trasformazione della piazza sarebbe invece indispensabile far sentire tutti realmente partecipi del cambiamento e quindi più capaci di accettare, amare e prendersi cura dei luoghi rinnovati. Per queste semplici considerazioni, mentre auspichiamo una più ponderata riflessione da parte di tutti – cittadini ed amministratori – per poter individuare insieme, tra le varie soluzioni possibili, quella più condivisa, sottoponiamo alla considerazione, alla valutazione e verifica delle commissioni che si riuniranno, la proposta della completa pedonalizzazione della piazza che comprenda tutto lo spazio che va dai portici lato Stura a quelli lato Gesso libero dalla circolazione delle auto.

E’ venuto il momento di pensare a far convivere la progettazione degli anni 70, che segnava in qualche modo un’epoca di passaggio e di apertura verso il futuro, con la nuova visione dello spazio urbano non più dominato dal predominio dell’automobile sull’uomo e sull’ambiente. Ma tutto questo salvaguardando e includendo nella progettazione quegli elementi di presenza naturale (alberi, aiuole, aree verdi, acqua) che i progettisti del tempo avevano saggiamente previsto come necessari per favorirne la fruibilità da parte dei cittadini. Non stravolgendo il “genius loci” ma reinterpretandolo con responsabilità alla luce della nuova sensibilità per la tutela dell’ambiente urbano e del benessere dei cittadini di oggi e di domani.

Progettare nel senso detto sarebbe l’unico modo per giustificare l’impiego di tante risorse economiche. Al difuori di questo vediamo solo aggiustamenti, ma non cambiamenti. Aspettiamo con fiducia di poter partecipare”.