“I prezzi salgono e i salari no: reintrodurre la scala mobile!”

19 agosto 2023 | 15:35
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“I prezzi salgono e i salari no: reintrodurre la scala mobile!”

“In questi giorni è doveroso ricordare con sacrosanta rabbia le demagogiche promesse di abolire le accise di Salvini o di tagliarle di Giorgia Meloni. Preso atto che si trattava solo di propaganda, rimane il fatto che l’aumento dei prezzi della benzina e degli alimentari acuisce la perdita di potere d’acquisto di salari e pensioni che sono già tra i più bassi in Europa… I giovani non sanno neanche cosa sia ma per decenni, grazie alla CGIL di Giuseppe Di Vittorio, i salari e le pensioni venivano automaticamente rivalutati per fronteggiare l’inflazione”, scrive Rifondazione Comunista-Unione Popolare della provincia di Cuneo

Scrive Rifondazione Comunista-Unione Popolare provincia di Cuneo.

“I prezzi salgono, i salari no. È ora di reintrodurre la scala mobile. In questi giorni è doveroso ricordare con sacrosanta rabbia le demagogiche promesse di abolire le accise di Salvini o di tagliarle di Giorgia Meloni. Preso atto che si trattava solo di propaganda, rimane il fatto che l’aumento dei prezzi della benzina e degli alimentari acuisce la perdita di potere d’acquisto di salari e pensioni che sono già tra i più bassi in Europa.

L’inflazione, causata dalla speculazione finanziaria sull’energia e dalla guerra, ha eroso i redditi della maggioranza delle italiane e degli italiani. Il governo Meloni, come quello Draghi, non ha fatto nulla per porre un freno agli aumenti del costo della vita.

Dovrebbe sentire almeno il dovere di intervenire immediatamente per reintrodurre la scala mobile con un decreto.

I giovani non sanno neanche cosa sia ma per decenni, grazie alla CGIL di Giuseppe Di Vittorio, i salari e le pensioni venivano automaticamente rivalutati per fronteggiare l’inflazione.

L’abolizione della scala mobile nel 1993, a cui noi di Rifondazione Comunista ci opponemmo isolati dalla deriva neoliberista della politica italiana, in trenta anni ha prodotto una fortissima erosione dei salari. È stato un furto ai danni delle lavoratrici e dei lavoratori. Rivendichiamo di aver riproposto in ogni legislatura, finché siamo stati in Parlamento, una legge per una nuova scala mobile. Ricordiamo che il primo attacco alla scala mobile venne dal governo Craxi e l’ultima battaglia di Enrico Berlinguer fu quella per difenderla. Poi gli ex-comunisti cominciarono la svendita proprio a partire dalla scala mobile.

Ora è davvero evidente che sia indispensabile reintrodurre la scala mobile per tutelare il potere d’acquisto di chi lavora.

Per questo noi di Rifondazione Comunista e di Unione Popolare abbiamo previsto l’indicizzazione nella nostra legge di iniziativa popolare per un salario minimo di 10 euro all’ora su cui stiamo raccogliendo le firme in centinaia di banchetti e in tutti i comuni d’Italia.

Si tratta di un primo passo a cui seguirà una proposta di legge di iniziativa popolare per chiedere di restituire la scala mobile a tutte le lavoratrici e i lavoratori”.