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I parlamentari del cuneese commentano lo scioglimento delle Camere e il voto anticipato

22 luglio 2022 | 07:01
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I parlamentari del cuneese commentano lo scioglimento delle Camere e il voto anticipato
Da sinistra: Fabiana Dadone (M5S), Monica Ciaburro (FdI), Enrico Costa (Azione), Mino Taricco (PD), Chiara Gribaudo (PD), Giorgio Bergesio e Flavio Gastaldi (Lega), Marco Perosino (FI).

Le dichiarazioni di Fabiana Dadone (M5S), Monica Ciaburro (FdI), Enrico Costa (Azione), Mino Taricco (PD), Chiara Gribaudo (PD), Giorgio Bergesio e Flavio Gastaldi (Lega), Marco Perosino (FI).

La crisi di governo, lo scioglimento delle Camere e il voto anticipato. Vediamo qual è il commento a caldo dai deputati e senatori del cuneese dopo che il Presidente della Repubblica ha firmato il decreto di scioglimento dei due rami del Parlamento.

«Sono stata in silenzio per diversi giorni – ha dichiarato la ministra Fabiana Dadone (M5S) – perché crisi come questa non si affrontano a mezzo stampa, informando e disinformando secondo le esigenze, ma confrontandosi nel merito con i propri compagni di viaggio. Ho detto chiaramente al mio gruppo parlamentare che se ci siamo fidati per ben due volte del Presidente Conte, in un momento storico peggiore, non potevamo non fidarci ora della sua sensibilità etica e politica».
«Continuiamo ad essere il Movimento che ha salvato centinaia di migliaia di famiglie dal baratro in pandemia e nella crisi successiva, che ha aiutato le imprese dal primo giorno in Parlamento, che ha combattuto per i diritti e le libertà di ciascuno – continua la ex ministra del dimissionario governo. – A chi ci etichetta come populisti solo perché abbiamo a cuore le persone, rispondo che dal 2013 siamo stati gli unici in grado di comprendere gli italiani. Questa crisi non l’abbiamo innescata noi così come non l’abbiamo conclusa, di questa crisi abbiamo semplicemente preso atto perché al netto di una narrazione che ci dipinge come pretestuosi noi siamo stati onesti, chiari e diretti dall’inizio alla fine».

Di tutt’altro tenore la dichiarazione della deputata Chiara Gribaudo (PD): «Sgomento. Solo così si può descrivere il sentimento che attraversa la maggioranza degli italiani di fronte a una crisi incomprensibile. Una scelta scellerata, mossa soprattutto da calcoli elettorali, che rischia di interrompere l’agenda sociale che con grande difficoltà stavamo costruendo insieme al Presidente Draghi. Di una cosa siamo certi: da lì vogliamo ripartire. Dalle scelte di politiche sociali necessarie per affrontare un autunno che si prospetta complicatissimo. E dalle nostre battaglie storiche sui diritti civili e sociali per salari dignitosi, a favore della natalità, e per non interrompere il lavoro che si stava facendo per combattere la disoccupazione giovanile e femminile, grande piaga di questo tempo».

«Se a destra pensano di avere già la partita in pugno – ha continuato la deputata di Borgo San Dalmazzo – si sbagliano di grosso. Una scelta così irresponsabile come quella di ieri peserà molto sulle prossime elezioni, sono convinta che gli italiani sceglieranno guardando con grande attenzione ai comportamenti di chi ha sfiduciato Mario Draghi e poi ipocritamente lo ha applaudito in aula. Il Partito Democratico è pronto per le elezioni. Affronteremo questa campagna con chiarezza».

Monica Ciaburro (FdI) ha invece postato un manifesto elettorale della segretaria del suo partito, Giorgia Meloni, che dice «Avanti, Patrioti, Siamo Pronti».

Il senatore Giorgio Bersesio e il deputato Flavio Gastaldi (Lega) hanno postato anche loro una frase del segretario politico della Lega Matteo Salvini: “Basta con la follia dei 5Stelle e con i giochini di potere del Pd: ora scelgano gli italiani.”.

Il senatore Marco Perosino (FI) non ha scritto nulla dopo lo scioglimento del Parlamento, ma ha un video molto interessante postato il 17 luglio.

Mino Taricco (PD) ha scritto: «Ho voluto, o meglio avrei voluto, lasciar decantare le sensazioni che avevo in animo prima di scrivere della giornata di ieri, ma ci vorrà più tempo probabilmente per capire il senso della folle scelta che si è consumata, al momento rimane solo tanta amarezza per tutto il lavoro buttato … Lo dicevo ieri sera ad un amico, al di là di tutte le riforme e dei programmi che si interrompono, nel mio piccolo stavo lavorando alla soluzione di tre questioni, magari circoscritte, ma che per le imprese coinvolte erano importanti, e adesso tutto quello che si era fatto diventa probabilmente inutile … Il combinato disposto della supponente incoscienza di alcuni e della cinica e spregiudicata ricerca dell’interesse di parte di altri, ha finito per colpire a morte lo sforzo di governo di una stagione oggettivamente difficile ma nella quale stavano maturando risultati importanti nel presente e per il futuro. La speranza ora è che la saggezza di Mattarella sappia guidare il paese fuori dalle nuove secche nelle quali è stato portato».

Infine il deputato monregalese Enrico Costa (Azione) ha ritwittato un post di Carlo Calenda: “La fine indegna di una legislatura disastrosa. Cialtroni populisti hanno mandato a casa l’italiano più illustre. La prima cosa che diciamo è grazie #Draghi. Combatteremo per portare avanti la sua agenda e il suo modo di fare politica. L’Italia seria scenda in campo. È il momento”.