“Fin quando amministreremo noi alle celebrazioni solenni ci sarà il picchetto d’onore”

5 novembre 2021 | 08:00
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“Fin quando amministreremo noi alle celebrazioni solenni ci sarà il picchetto d’onore”
Un momento del consiglio comunale di ieri

Il gruppo di maggioranza risponde all’interrogazione di Vivere Boves: “rende i dovuti onori alla nostra medaglia al valor militare, alle persone che hanno combattuto per la nostra libertà e a tutti quei nomi che sono scritti sulle nostre lapidi”

Boves. C’era anche un’interrograzione del gruppo di minoranza “Vivere Boves” all’Ordine del Giorno del consiglio comunale tenutosi nel pomeriggio di ieri (giovedì 4 novembre) in Sala Consiliare. I consiglieri Gianni Martini, Costanza Lerda, Giuseppe Marro e Costanza Arpino chiedevano a sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza il motivo della presenza del picchetto d’onore in armi alla commemorazione dell’eccidio di Boves svoltasi in piazza Italia lo scorso 19 settembre.

“Il nostro comune ha due medaglie: una al valor militare e una al valor civile – ha risposto l’assessora con delega alle manifestazioni Enrica Di Ielsi. – Il picchetto d’onore rende i dovuti onori a quella medaglia d’oro che noi abbiamo sul gonfalone e che ogni tanto ci dimentichiamo di avere, rende onore alle persone che hanno combattuto per la nostra libertà e a tutti quei nomi che sono scritti sulle nostre lapidi. Il picchetto è regolato da norme molto rigide e quando interviene lo fa per onore a chi si è contraddistinto per la patria”.

“Fin quando avrò la delega alle manifestazioni istituzionali – ha aggiunto l’assessora Di Ielsi – sarò sempre onorata di ospitare il picchetto armato per la solennità delle nostre celebrazioni perchè ritengo sia la più alta forma di onore che noi possiamo rendere al nostro gonfalone e non è fare sfoggio d’armi perchè sono armi in posizioni inoffensive e perchè seguono un protocollo che prevede un saluto, nonchè un rendere gli onori alle persone ‘più alte di grado’ che fanno accesso alla cerimonia,  al nostro gonfalone e ai nostri caduti”.

Un concetto ribadito anche dal sindaco Maurizio Paoletti: “fino a quando saremo noi ad amministrare saremo onorati della presenza del picchetto armato del II Reggimento Alpini e quindi ne chiederemo sempre la presenza, anche se non tutti condividono il pensiero”.