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Lo spettacolo sulla Collina di San Giorgio dà il via all’autunno del Birùn

9 settembre 2023 | 14:30
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Lo spettacolo sulla Collina di San Giorgio dà il via all’autunno del Birùn

Ora attesa per lo spettacolo «Alpino Andrea», la storia di peveragnese mandato a combattere sul fronte russo, nella guerra mondiale, e finito in prigionia

Impressionante è stata la partecipazione, la sera di sabato 2 settembre, allo spettacolo della Rassegna «Assaggi 2023 – Domina o donna», della peveragnese «Compagnia del Birùn». Ospite era la “Compagnia Salz” di Milano con la sua «Lidia – Storia di una masca» (sponsor, al solito, la Banca di Boves), di e con Alice Bignone, regia di Ermanno Rovella.

Il successo è stato particolarmente rilevante per l’essere riusciti a raccogliere davvero tanti spettatori in un luogo scelto molto suggestivo, ed adatto, ma certo «difficilotto» da raggiungere (ma impegnativa, al buio, risulta anche la «discesa»)… Si chiedeva di farlo a piedi, con eccezione solo per qualcuno anziano… In realtà la collina è diventata «palcoscenico» abituale delle iniziative del «Birùn» (specie di quelle di fine giugno)… Son arrivati davvero in tanti, partecipanti abituali o meno a questi momenti, peveragnesi ma non solo…

Lo spettacolo valeva la pena… Se si ricevon tanti premi (tipo la «X Borsa Alfonso Marietti» dall’Accademia dei Filodrammatici di Milano) e si fan tante repliche (quaranta rifugi fra Lombardia, Emilia, Liguria, Toscana e Piemonte, ma mica solo) mica è un caso…

Si tratta di creazione attenta, con curata ricerca, opera di due di quei giovani a cui, forse, nella attuale società si fatica a dar spazio ed attenzione, lamentando, poi, che «non han voglia di fare, di impegnarsi»…
Alice Bignone racconta in una lingua popolare, dialettale, del Nord Italia, seguendo le orme, di grande espressività, di un cinquecentesco padovano «Ruzante» o del novecentesco Dario Fo, che tanta scuola han fatto…

Racconta una vita dura, spietata (a beccarsi schiaffoni poco ci voleva a lei bambina), con le sue regole cui sottostare, specie per le donne, in una società dove comandano i maschi, ma vissuta con leggerezza, senza rinunciare all’allegria, al sorriso, osservando tutto, cercando di capire, di «sentire» la natura, la realtà, rifugiandosi nella magia, nel saper sognare, guardar con poesia… La sua forza diventa quello che per altri è paura superstiziosa…

Nelle società contadine sempre le donne son state le «sacerdotesse», «di vita e morte», dei momenti di passaggio, dalla nascita al decesso… In civiltà pre cristiane «sacerdotesse» lo erano a tutti gli effetti, tanto da venire poi tacciate, proseguendo i loro riti, di essere «masche» o «streghe», mandate al rogo da qualche inquisitore anche prima della «Controriforma cattolica»… Capitò a Peveragno, e se ne conversa memoria, nel cuore della terra che era stata dei Liguri, popolo italico affine ai Celti, e che luogo di culto aveva proprio sulle colline (amavano queste collocazioni), sopra l’attuale centro storico, «Da Munt», a «Muncarvin» e di fronte, dove poi fu costruita la cappella di San Giorgio, con il suo campanile ispirato a minareto della Rodi, nel mar Egeo, «Dodecaneso», di cui era governatore il peveragnese Mario Lago…

Molto apprezzata, dalla presidente Simona Grosso e dai suoi collaboratori, è stata anche la collaborazione con Chiara Gastaldi, ostetrica peveragnese, autrice di scritto che ha letto alla fine. È stata il collegamento tra la «Compagnia» e l’artista, sua amica, ma è anche autrice di tesi sulle «levatrici» di una volta…
Per la «Compagnia», come è sempre stato dai tempi della sua fondatrice Rita Viglietti, il teatro resta modo di guardare il mondo, punto di partenza per riflessioni a trecentosessanta gradi…

Ora il «Birùn» è attesa, per lo spettacolo «Alpino Andrea» (storia di peveragnese mandato a combattere sul fronte russo, nella guerra mondiale, e finito in prigionia), da protagonista, a Rocca De Baldi, sabato sera 16.

Da giovedì 28 settembre a domenica 1° ottobre si riprenderà l’escursione (già prenotatissima) sulla Via Francigena, ormai arrivata in Lazio, in Tuscia, settima edizione, ancora in collaborazione con il Club Alpino sezione di Peveragno, aderendo al progetto nazionale «Cammini storici»; seguirà in novembre in data da definirsi, la serata di proiezione delle fotografie scattate dai partecipanti.