Lauria: “Pensavamo di averle viste tutte, invece arriva It-Alert”

6 settembre 2023 | 08:31
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Lauria: “Pensavamo di averle viste tutte, invece arriva It-Alert”

Il consigliere comunale cuneese si è espresso contro l’innovazione apportata dalla Regione in una nota congiunta con i consiglieri Antonio Borrini di Settimo Torinese e Luigi Furgiuele di Chieri.

Il 14 Settembre alle ore 12 i telefoni di tutto il Piemonte saranno raggiunti da un messaggio di test It-alert, Il sistema di allarme pubblico nazionale e suoneranno contemporaneamente, come ha stabilito la Regione Piemonte, capofila nei test di perfezionamento del sistema volto a prevenire ed allertare la popolazione in caso di emergenza. Sulla questione si sono espressi, in maniera piuttosto netta, i consiglieri comunali Beppe Lauria di Cuneo, Antonio Borrini di Settimo Torinese e Luigi Furgiuele di Chieri.

“La cosa più curiosa è, come si riporta nel comunicato stampa ufficiale, “Siccome vengono bloccate temporaneamente tutte le altre funzionalità, per riportare il cellulare alle condizioni ordinarie di utilizzo sarà sufficiente toccare il dispositivo in corrispondenza della notifica per confermare la ricezione”. Non ci soffermiamo sulla utilità dell’iniziativa– riflettono i Consiglieri – ma crediamo che la modalità di applicazione sia alquanto bizzarra se non inopportuna“.

“Il cellulare è un dispositivo privato con un numero privato e sarebbe stato opportuno chiedere il consenso ai cittadini invece addirittura si vanno a interrompere temporaneamente le funzionalità senza un consenso preventivo. Pensiamo agli anziani che non hanno dimestichezza con gli strumenti tecnologici per ripristinare il proprio telefono alle normali funzionalità e pensiamo comunque che si stia rasentando l’assurdo prevaricando il normale buon senso inquanto nessuno e dico nessuno deve permettersi di limitare l’utilizzo di un bene che una persona ha pagato con i propri soldi senza preventivamente chiedere il consenso”.

“Ci auguriamo– concludono Lauria, Borrini e Furgiuele- che la Regione Piemonte riveda la procedura nel rispetto della proprietà di uno strumento di comunicazione privata chiedendo preventiventivamente permesso prima di entrare” in casa”dei Cittadini”.