A Moretta la visita della professoressa Emanuela Patti

14 settembre 2023 | 12:40
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A Moretta la visita della professoressa Emanuela Patti

Proseguono gli studi su David Rizzio e la collaborazione con Edimburgo

Il legame tra la Scozia e Moretta, nel segno di David Rizzio, si arricchisce di un nuovo capitolo. Mercoledì scorso, 6 settembre 2023, il Comune ha ricevuto la visita della professoressa Emanuela Patti, docente di Letteratura Italiana all’Università di Edimburgo e autrice di una ricerca sul musico  e segretario personale di Maria Stuarda, assassinato a Holyrood House nel 1566.
Racconta il sindaco di Moretta Gianni Gatti: «Abbiamo conosciuto e incontrato la professoressa Patti a Edimburgo, nel corso della visita della nostra delegazione nella capitale scozzese, in occasione della consegna del volume dedicato a David Rizzio alla biblioteca di Holyrood House. Abbiamo potuto approfondire alcuni aspetti, scambiare informazioni e rafforzare il legame tra Moretta ed Edimburgo legato a questo personaggio di cinque secoli fa a lungo dimenticato».

La professoressa Patti, torinese, ma da tempo docente in Scozia, si è imbattuta quasi casualmente nella figura di Rizzio, musico e cortigiano, nato a Pancalieri nel 1533, cresciuto alla corte dei Solaro a Moretta e introdotto alla corte di Maria Stuarda, regina di Scozia, nel 1561.
«Si narra – racconta Patti – che il fantasma di Rizzio abiti ancora il palazzo di Holyrood House, dove è stato assassinato con 57 pugnalate da una congiura organizzata dal re Enrico Stuart. Forse è proprio il fantasma di Rizzio che ha architettato questo casuale intreccio di situazioni tra me e il Comune di Moretta, e fatto in modo che entrambi ci occupassimo dello stesso argomento nello stesso periodo. Battute a parte, sono felice di aver scoperto Moretta, il paese in cui Rizzio ha vissuto e stretto ulteriormente i rapporti con l’amministrazione. Stanno emergendo nuovi particolari sulla figura di David Rizzio, a lungo etichettato come musico di corte e amante della regina. La sua figura è in realtà più complessa, articolata e il suo ruolo a corte potrebbe essere stato più importante di quel che si è creduto».
La professoressa Patti ha organizzato con l’Università di Edimburgo un workshop finanziato dalla Royal Society of Ednburgh dedicato alla figura di Rizzio: tre incontri che hanno coinvolto decine di docenti di più dipartimenti che hanno messo in luce la contraddittorietà di alcuni aspetti. Se, da un lato, è stato appurato che Rizzio non può essere l’autore di una serie di arie  scozzesi già radicate nel patrimonio musicale tradizionale, dall’altro andrà sicuramente approfondito il ruolo politico del “morettese di Scozia”.
«Rizzio aveva una formazione culturale più ampia di quel che si possa credere – spiega Patti -. Parlava francese, era cresciuto in un contesto italiano sotto la dominazione francese. Aveva frequentato le corti italiane ed europee e il papato. La Scozia era allora un lembo d’Europa legata al mondo cattolico, separata dal continente da un’Inghilterra protestante che mirava ad assoggettare anche le Highlands. Ecco allora che Rizzio era diventato, alla corte di Maria Stuarda, l’anello che legava il casato reale scozzese all’Europa continentale».

L’argomento sarà al centro dell’ultimo workshop in programma ad Edimburgo il 12 ottobre, che vedrà la partecipazione, tra gli altri, del sindaco di Moretta Gianni Gatti e di una delegazione dell’amministrazione comunale.
«Siamo partiti da un nome – conclude Gatti – quello di Rizzio, che mi è stato suggerito dall’amico Carmine Bonino. Abbiamo fatto ricerche, ci siamo imbattuti nel lavoro di ricerca di Davide Riccio e abbiamo pubblicato il suo libro, dedicato alla figura di Rizzio. A distanza di poco più di un anno, attraverso la figura di questo morettese vissuto nel Sedicesimo secolo, siamo riusciti a stabilire un legame con Edimburgo, che rappresenta un arricchimento culturale importante, che può aprire a nuove collaborazioni e contribuire a portare il nostro piccolo paese oltre i confini nazionali. Continueremo a sviluppare questi studi e dare lustro alla figura di Rizzio e alla storia della nostra comunità».