la memoria povera |
Provincia di Cuneo
/
Società
/

“Lidia – Storia di una Masca” sulla Collina di San Giorgio a Peveragno

15 agosto 2023 | 17:01
Share0
“Lidia – Storia di una Masca” sulla Collina di San Giorgio a Peveragno

Lo spettacolo fa parte della rassegna ‘Assaggi 2023 – Domina o donna’ della Compagnia del Birùn

Peveragno. Prosegue la rassegna ‘Assaggi 2023 – Domina o donna’ della Compagnia del Birùn che, sulla peveragnese Collina di San Giorgio alle 21 di sabato 2 settembre, propone lo spettacolo teatrale “Lidia – Storia di una masca” della Compagnia Salz di Milano in programma . Vincitore della “X Borsa Alfonso Marietti” indetta dall’Accademia dei Filodrammatici di Milano è compreso nel progetto attivo dal 2019 “Teatro nei Rifugi” in collaborazione con la Fondazione Nuto Revelli, l’ Associazione Gestori Rifugi del Piemonte e l’Ente Aree Protette Alpi Marittime ed è stato rappresentato in più di 40 rifugi fra Lombardia, Emilia, Liguria, Toscana e Piemonte.

“Lidia – si legge nella trama – è una bambina, una ragazza, una moglie e una madre trascinata e contesa dalle potenze del suo mondo, il paese e il bosco, che lottano per tenerla all’interno dei propri confini. Lidia è una levatrice e una guaritrice e, come sua madre prima di lei, viene accusata di essere una masca, una strega. Ma se da una parte lei lotta per non essere travolta e distrutta dalle accuse della superstizione, dall’altra intorno a lei si muovono forze che di razionale hanno ben poco…”

“Da alcuni anni – spiega il Birùn in una nota – la Compagnia Salz porta avanti un lavoro di ricerca e di recupero della memoria ‘povera’ italiana: la memoria ovvero, di coloro di cui non si parla, di coloro che non appaiono sui libri di scuola, ma che con le loro storie anonime hanno dato un importante contribuito al tessuto della storia con la S maiuscola. Storie che poi convergono negli spettacoli di questa giovane compagnia, poveri di orpelli scenici, ma ricchi di umanità. E perfetti per la nostra collina di San Giorgio: un luogo naturalmente votato per perdersi alla ricerca della memoria di un mondo così vasto e fecondo, un ‘rifugio’ per tenerne vive le radici.