Quasi 6mila nuovi contratti di lavoro programmati dalle imprese cuneesi per luglio 2023

12 luglio 2023 | 16:59
Share0
Quasi 6mila nuovi contratti di lavoro programmati dalle imprese cuneesi per luglio 2023

Secondo i dati del Sistema Informativo Excelsior, divulgati dalla Camera di Commercio di Cuneo, nella Granda continua a crescere la domanda di lavoro nelle imprese, anche se non mancano alcune criticità.

Sono 5.840 i nuovi contratti di lavoro programmati dalle imprese cuneesi per luglio 2023, 670 in più (+12,5%) rispetto a un anno fa; valore che sale a 15.910 se si considera l’intero trimestre luglio-settembre 2023 con 1.230 assunzioni previste in più (+8,4%) rispetto al medesimo trimestre del 2022.

Questi alcuni dei dati contenuti nel bollettino e nelle tavole del Sistema informativo Excelsior che, per la nostra provincia, confermano una crescita della domanda di lavoro delle imprese. L’83% delle entrate delle aziende cuneesi riguarderà i lavoratori dipendenti, il 13% i lavoratori somministrati, l’1% i collaboratori e il 3% gli altri lavoratori non alle dipendenze. Nel 23% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 77% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).

Delle 5.840 entrate previste in provincia di Cuneo nel mese di luglio 2023 l’8% è rappresentato da laureati, il 25% da diplomati, mentre le qualifiche professionali e l’assenza di un titolo specifico pesano rispettivamente il 31% e il 35%. Le entrate previste si concentreranno per il 59% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Considerando i dati di luglio 2023 emerge come siano i servizi a formare, ancora una volta, la fetta più consistente della domanda di lavoro con il 61,3% del totale delle entrate (con 680 unità in più rispetto a luglio 2022 e 980 rispetto al trimestre luglio-settembre 2022). L’industria programma invece 2.260 entrate, generando il 38,7% della domanda totale del periodo, segnando una flessione di 20 unità rispetto all’anno precedente e un incremento di 260 rispetto al trimestre luglio-settembre 2022. Nel dettaglio per ciò che concerne l’industria, 1.780 entrate riguardano il comparto manifatturiero e 480 quello edile.

Tra i settori si rileva un buon interesse da parte delle imprese dei servizi di alloggio e ristorazione con 2.870 entrate previste nel trimestre in esame pari al 18,0% di quelle complessive, seguito dalle industrie alimentari, bevande e tabacco con 2.240 assunzioni previste ovvero il 14,1% e il commercio (2.000 entrate) pari al 12,6%. Il 39% delle entrate previste a luglio 2023 sarà destinato agli operai specializzati e conduttori di impianti. I profili generici e quello dei dirigenti, specialisti e tecnici genereranno entrambi il 12%, mentre le professioni commerciali e dei servizi il 31% e solo il 6% sarà rappresentato da impiegati.

A livello di area funzionale il peso maggiore è dato dalla produzione beni ed erogazione di servizi (55%), seguita dalla logistica (14%), dall’area commerciale e vendita (13%), da quella tecnica e di progettazione al 12%, dall’area amministrativa accompagnata da quella direzionale che pesano rispettivamente per il 4% e il 2% delle assunzioni previste.

“Continuano ad arrivare segnali positivi dal mondo imprenditoriale. Cresce la domanda di lavoro per il settore dei servizi e dell’industria – afferma il Presidente Mauro Gola Permane però il disallineamento tra domanda e offerta che è uno dei maggiori problemi del mercato del lavoro italiano e genera una difficoltà da parte delle aziende nel reperire i profili professionali ricercati. Dobbiamo aiutare gli studenti a orientarsi nel mondo del lavoro e a scegliere percorsi di studio più adeguati alle proprie attitudini e più rispondenti alle esigenze
delle imprese e del sistema produttivo”. Permangono ancora difficoltà di reperimento di alcune figure professionali e in
53 casi su 100 le imprese si troveranno a dover gestire questa criticità.

A tal proposito le professioni più difficili da reperire in provincia a luglio 2023 risultano essere le seguenti: operai specializzati installazione/manutenzione apparecchiature elettriche elettroniche (90 imprese su 100), addetti alla segreteria e affari generali (77 imprese su 100); meccanici artigianali, montatori e riparatori (77 imprese su 100); conduttori di veicoli a motore e a trazione animale (75 imprese su 100); esercenti e addetti nelle attività di ristorazione (74 imprese su 100); operai specializzati, addetti costruzioni (73 imprese su 100); fonditori, saldatori, lattonieri, (72 imprese su 100); ingegneri (72 imprese su 100); fabbri ferrai, costruttori di utensili (71 imprese su 100); tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (70 imprese su 100).