La Croce Rossa del Piemonte riaccompagna in Ucraina 18 disabili ospitati nella Regione

26 luglio 2023 | 09:01
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La Croce Rossa del Piemonte riaccompagna in Ucraina 18 disabili ospitati nella Regione
La Croce Rossa del Piemonte riaccompagna in Ucraina 18 disabili ospitati nella Regione
La Croce Rossa del Piemonte riaccompagna in Ucraina 18 disabili ospitati nella Regione

Un convoglio composto da 9 mezzi e 32 volontari, alcuni dei quali operanti nella Granda, è partito domenica per raggiungere Leopoli. Presente anche il governatore Cirio.

Una missione della Croce Rossa Italiana insieme al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha riaccompagnato a casa, in Ucraina, 18 persone fragili evacuate un anno fa da Leopoli e che ora hanno espresso il desiderio di far ritorno in patria. Per oltre un anno sono state ospitate al Cottolengo di Torino e in una residenza di Vico Canavese.

La missione, d’intesa con il Console onorario dell’Ucraina di Torino, è partita domenica. Il convoglio è formato da 32 volontari, tutti appartenenti ai Comitati del Piemonte, tra i quali anche alcuni operatori della Granda in viaggio su nove mezzi: cinque pullmini, due vetture, due ambulanze e un furgone. A supportarlo la Sala operativa nazionale, lo staff dell’Area Emergenza, lo staff della Cooperazione Internazionale della Croce Rossa in coordinamento con le società nazionali di Croce Rossa di Austria, Repubblica Ceca e Polonia e con le autorità degli Stati di transito.

Il presidente Cirio si è unito al convoglio a Rzeszow, in Polonia, e ha viaggiato con il gruppo verso Leopoli, dove ha incontrato il sindaco Andrij Ivanovyč Sadovyj insieme al presidente della Croce Rossa cittadina.

“Ho voluto partecipare a questa missione per testimoniare ancora una volta la vicinanza del Piemonte alla popolazione ucraina– ha dichiarato Cirio – La nostra Regione è stata la prima ad attivarsi per ospitare le popolazioni che fuggivano dalla guerra e oggi ho voluto essere al fianco di chi ha deciso di tornare a casa per far capire loro che il Piemonte non li abbandona ed è in campo con la forza solidale per supportare la popolazione ucraina che continua a subire gli effetti della guerra e dei bombardamenti che purtroppo proseguono anche nelle ultime ore. Ho portato l’abbraccio di tutto il Piemonte al sindaco di Leopoli in rappresentanza di tutta la sua comunità. Questa città conta 30.000 persone al fronte e 500 giovani hanno già perso la vita per il proprio Paese: abbiamo visitato un campo che è stato adibito a cimitero per i caduti in guerra, perché non c’è più spazio per le tombe. Leopoli è diventato un centro di cura in cui arrivano i soldati feriti in guerra: è una città che dimostra, nonostante le enormi difficoltà, il coraggio e la determinazione ad andare avanti e dove si lavora ogni giorno per salvare vite umane. Per questo siamo a disposizione per collaborare con le nostre competenze sanitarie, chirurgiche e ortopediche. Non solo, l’arrivo e l’ospitalità di tanti feriti rende necessaria un’opera di ripensamento della città nell’ottica della cura, della degenza e della riabilitazione dei feriti”.

L’amministrazione comunale di Leopoli, città di alto valore storico con numerosi edifici dichiarati Patrimonio Unesco, ha richiesto di coinvolgere le Facoltà e gli studi di architettura per collaborare insieme a riprogettarla città nel rispetto delle sue caratteristiche artistiche. E il presidente Cirio ha già domandato al rettore del Politecnico Guido Saracco la disponibiltà a lavorare per questo obiettivo.