Liceo del Made in Italy, Rifondazione Cuneo dice no: “dalle scienze umane alla disumanità del mercato”

14 giugno 2023 | 08:19
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Liceo del Made in Italy, Rifondazione Cuneo dice no: “dalle scienze umane alla disumanità del mercato”

Il nuovo corso di studi istituito dal Disegno di Legge promosso dal Governo Meloni e approvato lo scorso 31 maggio, prenderà il posto dell’opzione economico–sociale del Liceo delle scienze umane. “Qualcuno penserà che non c’è niente di male, che si possono aprire nuovi spazi occupazionali, peccato che i problemi dei nostri tempi, a partire da quello climatico, richiedono una decisa riconversione economico/sociale, anche con nuove professioni, e di svincolarsi dalla subordinazione al mercato e alla logica dell’impresa”, scrive il segretario Alessio Giaccone

A partire dall’anno scolastico2024/2025 il liceo del Made in Italy, istituito dal nuovo Disegno di Legge promosso dal Governo Meloni e approvato lo scorso 31 maggio, prenderà il posto dell’opzione economico – sociale del Liceo delle scienze umane.

Una scelta che non piace affatto a Rifondazione Comunista Cuneo che ha espresso il suo dissenso attraverso una nota firmata dal suo segretario Alessio Giaccone. “Il Liceo Economico Sociale, indirizzo del Liceo delle Scienze Umane – si legge – ha svolto un’importante funzione di formazione di studenti e studentesse nella comprensione delle dinamiche sociali, attraverso lo studio di materie come la Sociologia, l’Antropologia, le Scienze economiche e giuridiche, fornendo un’ampia possibilità di accesso a numerose facoltà universitarie. Unico liceo senza lo studio del Latino, ma con la presenza delle materie umanistiche che caratterizzano tutti i licei. Proprio l’assenza del Latino e la forte connotazione sociale hanno fornito un grande appeal a questo indirizzo in costante crescita negli anni. Un impianto culturale fortemente sgradito però a questo governo, che vede come il fumo negli occhi una cultura incentrata su discipline “sociali”. Ecco allora che si arriva alla sua soppressione, sostituendolo dall’anno scolastico 2024/2025 con il Liceo “Made in Italy”, uno strano nome, per chi vuole sostituire l’Inglese con l’Italiano ovunque, ma tant’è. Il mercato anche per questo governo è una sorta di divinità, il centro materiale e ideale dell’intera società, nonostante i danni fatti e che sta facendo. Quindi via discipline che potrebbero aprire gli occhi su cosa succede nella società, consentendo di vederne e capirne gli aspetti negativi e contraddittori, a favore di quelle che possono stabilire un legame di subordinazione sempre più forte con le imprese e il mercato. A tale scopo viene anche istituita la Fondazione “Imprese e competenze per il Made in Italy” per promuovere il raccordo tra le aziende che ne rappresentano l’eccellenza e i Licei del Made in Italy”.

“Qualcuno – si legge ancora – penserà che non c’è niente di male, che si possono aprire nuovi spazi occupazionali, peccato che i problemi dei nostri tempi, a partire da quello climatico, richiedono una decisa riconversione economico/sociale, anche con nuove professioni, e di svincolarsi dalla subordinazione al mercato e alla logica dell’impresa. Rifondazione Comunista e Unione Popolare sono al fianco delle scuole che si stanno battendo per la salvezza dei LES e invita tutto il mondo della Scuola a farsene carico”.