“Dimissioni Azzan per partenariato pubblico-privato in nuovo ospedale?”

30 marzo 2023 | 08:44
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“Dimissioni Azzan per partenariato pubblico-privato in nuovo ospedale?”
L'ospedale Carle di Cuneo

L’interrogativo emerge in una nota congiunta dei gruppi di minoranza consiliare Cuneo per i Beni Comuni, Cuneo Mia, Indipendenti e Lista Lauria: “Pensiamo che potrebbe essere anche questo un motivo delle sue dimissioni che comprendiamo bene e cogliamo occasione per esprimere tutta la nostra solidarietà se avesse voluto sottrarsi a tale imposizione e per aver mantenuto la schiena diritta”

Continuano, inevitabilmente, a far discutere le dimissioni del Direttore Generale del Santa Croce e Carle Elide Azzan rassegnate nella giornata di martedì 28 marzo. Nelle scorse ore quattro gruppi di minoranza consiliare (Cuneo Mia, Cuneo per i Beni Comuni, Indipendenti e Lista Lauria) hanno diramato una nota congiunta nella quale hanno espresso la loro solidarietà all’ormai ex direttore.

“In queste ultime settimane – scrivono – abbiamo avuto modo di scrivere per ben tre volte al direttore dell’Aso Santa Croce, dottoressa Azzan, per avere un confronto e ci sono state anche due comunicazioni telefoniche nella quale abbiamo avuto modo di esprimere tutta la nostra preoccupazione riguardo al finanziamento per la costruzione del nuovo ospedale. Tutto ciò, perché la scelta di affidarsi a un partenariato pubblico privato secondo noi potrebbe voler dire sostenere dei costi elevati per la comunità rispetto al possibile finanziamento con fondi solamente pubblici molto meno costoso”.

E proprio la scelta del partenariato pubblico privato potrebbe, secondo gli scriventi, celarsi dietro la scelta di Azzan. “Pensiamo che potrebbe essere anche questo un motivo delle sue dimissioni, che comprendiamo bene e cogliamo occasione per esprimere tutta la nostra solidarietà se avesse voluto sottrarsi a tale imposizione e per aver mantenuto la schiena diritta”.

I gruppi di minoranza esprimono infine i loro timori per l’immediato futuro: “A questo punto la nostra preoccupazione sale ancora di più perché immaginiamo le condizioni di ingaggio che potrebbero essere imposte con la nomina del nuovo direttore e come rappresentanti del territorio in cui dovrà sorgere l’ospedale temiamo fortemente che il finanziamento sarà orientato esclusivamente sul partenariato pubblico privato. Continueremo nel nostro operato convinti che sia indispensabile e doveroso, chiederemo un incontro al nuovo direttore portando avanti le stesse motivazioni. Rappresentare i cittadini, porta con sé la necessità di dare conto del nostro operato e siamo convinti che confronti franchi e trasparenti, senza paraventi burocratici, non possano che accrescere il bagaglio di motivazioni, la comprensione delle rispettive posizioni e fugare possibili diffidenze”.