Cuneo, da oggi i controlli del piano antismog, l’associazione “Di piazza in piazza” insorge

1 marzo 2023 | 08:45
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Cuneo, da oggi i controlli del piano antismog, l’associazione “Di piazza in piazza” insorge

Con l’arrivo di marzo partono i controlli che si propongono di migliorare la qualità dell’aria in città limitando la circolazione dei veicoli Euro 3 ed Euro 4, ma non mancano le voci di dissenso.

Cuneo. Partono da oggi i controlli del piano antismog che influiranno notevolmente sul parco auto circolante nella città. Nella fattispecie, il provvedimento, già illustrato in un articolo circa una settimana fa, prevede il divieto assoluto di circolazione in città dei veicoli (auto e moto) Euro 1 ed Euro 2 (tutti i giorni dalle 00.00 alle 24.00, festivi compresi) e il divieto di circolazione dal lunedì al venerdì (dalle 8.30 alle 18.30) fino al 15 aprile di tutti i veicoli Euro 3 ed Euro 4.

Le limitazioni alla circolazione valgono solamente per i centri abitati, mentre sono previsti dei corridoi di attraversamento della città e delle frazioni (come Corso De Gasperi, Corso Monviso, Corso IV Novembre, Corso Kennedy). È poi possibile usufruire del servizio Move In, con cui viene installata una sorta di scatola nera all’interno del veicolo, in grado di calcolare i chilometri percorsi su tutti i tipi di strade, tutti i giorni dell’anno, 24 ore su 24, che assegna una soglia chilometrica annuale da poter utilizzare nelle aree soggette a limitazione del traffico.

Il provvedimento, in linea con gli inviti alle politiche di miglioramento della qualità dell’aria provenienti dalla Regione, ha scatenato numerose polemiche, dato che da molti cittadini è stato interpretato come un’imposizione ad acquistare un’auto elettrica o ibrida. Tra i più accesi contestatori della decisione del Comune, spicca soprattutto l’associazione “Di piazza in piazza”, che ha aspramente criticato il provvedimento e il modo con cui gli assessori De Michelis, Clerico e Pellegrino l’hanno presentato, in una nota ufficiale a firma Armanda Bellazzini.

Il comunicato comincia infatti criticando le modalità con cui le limitazioni sono state spiegate dalla nota del Comune. «In tutto il comunicato serpeggia il rammarico degli assessori De Michelis, Clerico, Pellegrino perché dovremo tenere le nostre auto alla larga dal centro: loro hanno fatto di tutto per evitare questa decisione, l’hanno rimandata di un anno rispetto alle disposizioni regionali, hanno ignorato le rilevazioni non proprio tranquillizzanti di inquinanti fatte da Legambiente in vari punti cittadini, hanno evitato ed eviteranno di fare i controlli serrati sugli spostamenti delle auto più vecchie. […] Ma ora non è più possibile ignorare il rapporto che c’è fra le emissioni inquinanti dovute all’alta circolazione di auto e la salute delle persone e, nonostante i nostri tre assessori non siano proprio convinti, sono costretti ad adeguarsi a disposizioni superiori e se ne scusano con noi: “Ci spiace, ma non tutte le auto si potranno usare a piacimento».

L’associazione procede poi dichiarando come questa sia una misura estremamente impattante sulle vite quotidiane dei cuneesi, ormai fortemente legate all’utilizzo dell’auto per quasi tutte le loro attività e come i disagi maggiori ricadranno in particolare sulle famiglie. «Altro che scuse ci vorrebbero, cari assessori, – continua la nota – ci vorrebbe lungimiranza amministrativa, comprensione profonda e convinta di ciò che succede al nostro clima, scelte concrete ci vorrebbero, e non da oggi. Non era difficile prevedere che avremmo dovuto alleggerire la nostra dipendenza dall’auto dunque perché non predisporre un servizio pubblico efficiente, i parcheggi di testata, perché non rivedere i tempi della città, perché non ascoltare le necessità delle scuole e degli uffici, le associazioni ambientaliste e preparare con loro un modo diverso di spostarci?».

Gli assessori (Pellegrino in particolare) hanno poi esortato i cittadini a cambiare il loro modo di spostarsi, usando la bicicletta e il trasporto pubblico, e proprio questo rappresenta, secondo “Di piazza in piazza”, uno degli ambiti in cui si doveva investire maggiormente per evitare di attuare ordinanze impattanti sui cittadini come quella in vigore da oggi. «Un’amministrazione comunale responsabile non può cavarsela con un generico invito ad un comportamento virtuoso, senza approntare un rinnovamento radicale del trasporto pubblico e del parco mezzi. L’assessore Pellegrino potrebbe giustamente dichiarare che si tratterebbe di un impegno molto oneroso per il bilancio comunale e che mancano le risorse: ma sarebbe una dichiarazione che ha il sapore amaro della beffa, se pensiamo per un attimo alle ingenti risorse a debito che l’Amministrazione cittadina ha deciso di assumersi, a cuor leggero, per il parcheggio sotterraneo di piazza Europa. Al quale, per più, tenendo conto delle nuove norme restrittive, non tutti potrebbero accedere, ma solo gli “happy few” possessori delle auto più recenti».

L’associazione invoca, insomma, «più coerenza tra quello che si chiede al cittadino (usare la bicicletta, i mezzi pubblici) e quello che programma-dispone l’Amministrazione». La risposta del miglioramento delle condizioni di salute dei cittadini, adottata a più riprese dal Comune, appare agli occhi di “Di piazza in piazza” poco convinta, dato nella nota si legge: «ci pare di leggere: ce lo impone la regione, ma noi faremmo volentieri a meno di imporre questo regolamento e comunque non saremo tanto severi nei controlli», con l’aggiunta che il provvedimento di fatto sconfessa l’esigenza del parcheggio sotterraneo in Piazza Europa, presentato come un incentivo agli spostamenti in auto in centro città.

«Se ai nostri amministratori non fosse mancata la lungimiranza, se avessero previsto, e non era difficile, che saremmo arrivati al punto di dover scegliere fra la nostra auto e la nostra salute, non avrebbero sprecato tempo a progettare il parcheggio sotterraneo in piazza Europa ma a pensare ad incentivare il trasporto pubblico ad esempio, l’unico intervento che possa venire incontro a chi non si può permettere un’auto di nuova generazione ma anche a chi ha capito che l’auto privata non è la scelta del futuro. È andata così, si è perso tempo dietro un progetto nato vecchio, ma ora, sarebbe opportuno non riesumare un parcheggio sotterrato dagli avvenimenti e incominciare, come dice l’assessore Pellegrino nel comunicato stampa, a progettare una città capace di resilienza difronte ad un cambiamento climatico che non si può più ignorare», conclude “Di piazza in piazza”.