Biodigestore Borgo, Busciglio: “studio fattibilità troppo ottimistico, ignora elementi importanti”

25 febbraio 2023 | 09:36
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Biodigestore Borgo, Busciglio: “studio fattibilità troppo ottimistico, ignora elementi importanti”
Lorenzo Busciglio

Il sindaco di Beinette risponde al circolo locale di Fratelli d’Italia che, in una lettera aperta, aveva espressamente chiesto le motivazioni del voto contrario del Comune di Beinette alla realizzazione dell’impianto

Scrive Lorenzo Busciglio, sindaco di Beinette.

Gentile direttore,

in risposta alla lettera aperta del Circolo territoriale di Beinette di Fratelli d’Italia, comunico che il mio voto contrario alla realizzazione del biodigestore, in seno all’Assemblea dei Sindaci del CEC (Consorzio Ecologico Cuneese) dello scorso 17 febbraio 2023, è motivato dai seguenti punti:

1) lo studio di fattibilità sulla base del quale l’assemblea ha deliberato presenta uno scenario più che ottimistico e non sembra tenere in considerazione alcuni importanti elementi caratterizzanti l’attuale mercato del biometano da rifiuto organico. Più nello specifico: partendo dal presupposto che per mantenere in attività l’impianto non basterà il quantitativo di rifiuto organico proveniente dai comuni del CEC/ACSR (Azienda Cuneese per lo Smaltimento dei Rifiuti) e che occorrerà ritirare più della metà dell’intero fabbisogno da altri territori, il dettaglio dei costi e dei ricavi del nuovo impianto prevede una tariffa per il ritiro del rifiuto extra CEC/ACSR pari a 92 €/ton nel primo anno di esercizio, tariffa che si pensa in crescita fino a 113,32 €/ton nel 2040. Inoltre, lo stesso piano prevede una vendita del biometano a 70 €/ Mwh. Con questi dati il piano economico prevede un utile di ca. 130.000 euro il primo anno, utile che si pensa in crescita progressiva fino a ca. 530.000 euro nel 2040. Queste previsioni, allo stato attuale, si basano su tariffe di smaltimento dei rifiuti e prezzi del metano totalmente fuori mercato: basti pensare che il bacino di Alba/Bra conferisce la maggior parte della sua frazione organica ad un impianto in provincia di Alessandria alla tariffa di 34,64 €/ton! E’ scontato che, con questa differenza, gli altri bacini cuneesi, non vincolati da alcun contratto con il biodigestore di Borgo San Dalmazzo, non porteranno ad ACSR i loro rifiuti! Inoltre, il costo del metano ha conosciuto negli ultimi mesi una continua e progressiva diminuzione, arrivando al minimo (da un anno e due mesi) di 48,5 €/Mwh al 21 febbraio 2023. Se così fosse, gli scenari che si presenterebbero per mantenere in attività il nuovo impianto sarebbero due: 1) caricare l’intero costo di gestione in capo ai 54 comuni proprietari di ACSR (scenario peggiore), 2) competere con gli altri impianti sulla tariffa di smaltimento del rifiuto organico per attirare i rifiuti di altri bacini provinciali o piemontesi, accettando di scendere potenzialmente intorno ai 50 €/ton (media delle tariffe a cui conferiscono gli altri bacini provinciali): in questo caso la gestione dell’impianto genererebbe un disavanzo che potrebbe avvicinarsi ad 1 milione di euro (senza considerare variazioni al ribasso del prezzo del metano rispetto a quanto previsto dal piano!). Dato che i piani finanziari comunali della TARI (Tassa sui Rifiuti) prevedono che tutti i costi di trasporto e smaltimento dei rifiuti vengano pagati dagli utenti, il rischio è che questo disavanzo finisca dritto nelle bollette dei cittadini con potenziali rincari.

2) l’Assemblea dei Sindaci del Consorzio Ecologico Cuneese aveva già deliberato nel 2019 in merito al biodigestore, approvando la sua realizzazione sulla base di due presupposti:
● l’accordo di tutti i bacini cuneesi (extra CEC/ACSR) a conferire presso il nuovo impianto,
● l’assenso del Comune di Borgo San Dalmazzo.

Ebbene, ad oggi i due punti non sono più confermati: gli altri bacini conferiranno dove riterranno più conveniente senza vincolarsi al nostro impianto; il Comune di Borgo San Dalmazzo ha espressamente manifestato la sua contrarietà al progetto.