Al Santuario di Vicoforte il parroco di Boves ricorda i beati don Bernardi e don Ghibaudo

6 febbraio 2023 | 17:57
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Al Santuario di Vicoforte il parroco di Boves ricorda i beati don Bernardi e don Ghibaudo

Don Bruno Mondino, parroco avrà modo di offrire ai presenti un ritratto dei due sacerdoti e della loro attività presso la comunità bovesana

Da giovedì 2 febbraio la mostra “Martiri per una nuova città” incentrata sulla figura dei beati donGiuseppe Bernardi e donMario Ghibaudo, martiri della strage nazista di Boves, ha fatto tappa al Santuario di Vicoforte, per rimanere esposta fino a domenica 12 febbraio.

Proprio domenica, la Messa delle 17 in Basilica sarà celebrata da don Bruno Mondino, parroco di Boves, che avrà modo di offrire ai presenti un ritratto dei due sacerdoti e della loro attività presso la comunità bovesana.

Al termine della Messa, si proseguirà con un ulteriore appuntamento. Gli interessati potranno spostarsi a Casa Regina Montis Regalis dove, presso l’aula Bona, sarà proiettato un documentario dedicato a don Bernardi e don Ghibaudo, con la testimonianza di altre persone della città di Boves. La mostra itinerante “Martiri per una nuova città” è organizzata dall’associazione “Don Bernardi e don Ghibaudo”, e dopo la prima esposizione nella chiesa di San Magno, proprio a Boves, ha fatto tappa in diverse chiese e location in provincia di Cuneo e non solo. I 25 pannelli dell’esposizione raccontano la storia dei due sacerdoti martiri, che proprio a ottobre 2022 sono stati proclamati beati.

La mostra si articola in due sezioni: la prima contiene i dati biografici e le informazioni riguardanti il ministero e il martirio di don Bernardi e don Ghibaudo, la seconda documenta il percorso di pace intrapreso da allora dalla comunità bovesana. Ricostruisce la memoria dei tragici giorni del 1943, la storia dei due sacerdoti don Giuseppe Bernardi e don Mario Ghibaudo e dell’imprenditore Antonio Vassallo, tre delle 24 vittime di quel giorno, il loro martirio e il cammino di pace che Boves ha intrapreso in 80 anni dall’eccidio, in particolare con la Comunità di Schondorf in Baviera dove è sepolto il comandante Joachim Peiper che ordinò la rappresaglia.