A Savigliano uno dei cinque centri in Piemonte per bimbi con fragilità cognitive

18 febbraio 2023 | 17:40
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A Savigliano uno dei cinque centri in Piemonte per bimbi con fragilità cognitive
A Savigliano uno dei cinque centri in Piemonte per bimbi con fragilità cognitive
A Savigliano uno dei cinque centri in Piemonte per bimbi con fragilità cognitive
A Savigliano uno dei cinque centri in Piemonte per bimbi con fragilità cognitive
A Savigliano uno dei cinque centri in Piemonte per bimbi con fragilità cognitive

Il Centro High Performance Learning rivolto ai bambini e alle loro famiglie verrà introdotto anche nella Granda dal prossimo anno scolastico e sarà gestito dall’Oasi Giovani.

Da settembre, per il prossimo anno scolastico 2023-2024, nascerà anche a Savigliano un CENTRO HPL – High Performance Learning – rivolto alle famiglie che hanno bambini con fragilità cognitive. L’iniziativa è promossa dalla Consulta per le Persone in Difficoltà e dall’Associazione Diritti Negati, grazie al sostegno della Regione Piemonte e alla collaborazione dei Dipartimenti di Neuropsichiatria Infantile delle ASL locali.

Cinque in tutto i Centri HPL che sorgeranno a livello piemontese: per la provincia di Cuneo aprirà a Savigliano, ed Oasi Giovani onlus ne sarà il gestore. Il progetto è stato presentato presso il Pantheon dei Benefattori di Oasi Giovani, mercoledì 15 febbraio, in collaborazione con l’Assessorato all’Infanzia della Regione Piemonte.

Il Centro HPL per la provincia di Cuneo vedrà la luce a Savigliano presso i locali del Centro educativo post-scolastico dell’Associazione Oasi Giovani, in corso Roma 117. Sarà aperto dal lunedì al venerdì ed accoglierà fino a 16 bimbi da tutta la Granda, che frequenteranno la struttura in incontri individuali o in piccoli gruppi, per due volte alla settimana. A seguirli, ci sarà un’équipe di tre persone composta da una psicologa e due tutor dell’apprendimento formati in maniera specifica sui temi delle fragilità cognitive.

“Si tratta di un progetto innovativo sul quale abbiamo lavorato anni e che rende il Piemonte una regione davvero all’avanguardia nel sostegno ai minori più fragili – spiega l’Assessore regionale alla Famiglia, con delega ai Bambini, Chiara CaucinoSiamo infatti di fronte a una svolta che definirei epocale, perché andiamo ad occuparci di una importante fetta di studenti che, prima, venivano totalmente ignorati, creando una sorta di “zona grigia” dove il protagonista era il disagio. Con questo progetto, che vedrà la luce in 5 province piemontesi, facciamo nascere un’importante forma di accompagnamento, diversa da quella che caratterizza i bambini diagnosticati con “DSA – Disturbo Specifico dell’Apprendimento”, ma non meno importante in quanto aiuterà a prevenire la dispersione scolastica, le devianze comportamentali e gli episodi di autolesionismo, oltre ad aiutare davvero questi bambini e le loro famiglie. Fondamentale anche la presenza di progetti didattici personalizzati e di insegnanti di sostegno per soggetti che presentano problemi di natura cognitiva non diagnosticati come “DSA”.

Il progetto muove infatti da una concreta considerazione in merito alle evidenze scientifiche che, per quanto la letteratura in tema non sia alquanto ricca, mettono in luce come i bambini e le bambine con Funzionamento Intellettivo Limite siano presenti in percentuali fra il 2,5% e il 7% della popolazione con una percentuale che varia a seconda dell’età.

Solo nella fascia di età della scuola primaria, in provincia di Cuneo, si possono stimare oltre 640 studenti con un funzionamento intellettivo limite (2,5% degli alunni). Secondo una direttiva del Ministero dell’Istruzione del 2012, l’incidenza del fenomeno sulla popolazione scolastica si aggira intorno al 2.5%, cioè circa 200.000 alunni di età compresa tra 6 e 10 anni che, purtroppo, non hanno diritto all’insegnante di sostegno.

Inoltre gli studi clinici mostrano come soggetti con fragilità cognitiva presentano in età adulta una comorbidità (compresenza) elevata con i disturbi psichiatrici ed una correlazione con fenomeni di devianza sociale che possono portare a problemi con la giustizia, rappresentando una ampia quota della popolazione carceraria. Nel suo obiettivo di operare in rete con la comunità educante, il progetto Centro HPL offre anche alle famiglie il supporto di uno sportello di assistenza legale per rendere esigibili i propri diritti e alle scuole un percorso formativo specifico sulla didattica inclusiva per questi studenti.