Una “coppia” a presiedere i Comitati di quartiere e di frazione cuneesi

12 gennaio 2023 | 07:15
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Una “coppia” a presiedere i Comitati di quartiere e di frazione cuneesi
Giulia Marro e Gabriele Rosso di Cuneo Possibile

A chiederlo sono i portavoce di Cuneo Possibile. Non sarebbero “quote rosa” ma un messaggio di parità di genere

Cuneo non è una città per donne? È l’interrogativo che si pongono Giulia Marro e Gabriele Rosso di Cuneo Possibile, partendo dai risultati delle elezioni per il rinnovo dei 14 comitati di quartiere e di frazione della città. «Nei 21 comitati del capoluogo provinciale – denunciano in una nota – la presidenza è ricoperta da uomini per il 95,2% del totale, ossia da 20 uomini e 1 donna. Sul fronte delle conquiste femminili il dato è a dir poco deprimente».

E poi spiegano che la percentuale di donne candidate sia stata bassa: complessivamente solo 57 donne su 189 candidati, il 30,15%. Alcuni comitati come Basse di Sant’Anna/Borgo Nuovo avevano il 57,14% di donne in lista, altri non hanno candidato nemmeno una donna (Spinetta) o lo hanno fatto in percentuali risibili (22% Roata Canale e Confreria), altri ancora hanno visto elette al primo posto delle donne che poi non hanno ottenuto la presidenza.

«Riteniamo indispensabile oggi interrogarci sulle ragioni che hanno portato a percentuali così basse di rappresentanza femminile» sostengono gli esponenti del movimento politico che fa capo al partito di Beatrice Brignone. «Poco importa che Cuneo abbia appena eletto la sua prima sindaca, ancora meno che a Roma si sia insediata la prima Presidente del Consiglio dei Ministri donna, che peraltro ha già dato ampia dimostrazione di essere a dir poco aliena al mondo delle rivendicazioni femministe: oggi rimane radicata e pressoché intatta in tutto il Paese e nelle sue istituzioni la struttura patriarcale del potere politico e della rappresentanza, figlia di una società che in buona parte, e nonostante alcune piccole conquiste, vuole ancora che le donne si conformino a un modello di subordinazione familiare».

«Domande ancora più urgenti – continuano gli esponenti di Cuneo Possibile – se consideriamo che le donne costituiscono quasi il 60% dei laureati in Italia e registrano performance migliori sia in termini di regolarità negli studi sia di voto di laurea, ad esempio».

«Le condizioni necessarie per un accesso equo alla politica sono ancora molto lontane dall’essere raggiunte nel nostro Paese, e Cuneo non fa eccezione». Chiedono quindi che  si accolga con favore la proposta della Consulta dei quartieri di introdurre il voto di genere per i comitati, per cui le tre preferenze che si dovranno esprimere non potranno essere tutte sbilanciate su un genere. Inoltre chiedono che la VII^ Commissione Comunale (Regolamenti) prenda in considerazione l’idea che ogni comitato sia tenuto a nominare un presidente uomo e una presidente donna a co-dirigerlo. «Non si tratta di quote rosa – sostengono, –  ma un semplice messaggio di parità che potrebbe spronare più donne a partecipare alla vita pubblica, e a portare proprio nell’agone pubblico quelle problematiche che sono ancora di ostacolo a una loro piena realizzazione sociale, professionale, politica».