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Ripartita l’attività di ricerca del centro Alpstream di Ostana

21 gennaio 2023 | 13:45
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Ripartita l’attività di ricerca del centro Alpstream di Ostana

Da lunedì 16 a venerdì 20 gennaio, una settimana di analisi e ricerche: è il primo atto di un 2023 che si preannuncia ricco di collaborazioni per il centro sullo studio dei fiumi alpini.

Nella settimana da lunedì 16 a venerdì 20 gennaio studenti, dottorandi e ricercatori del DBIOS, il Dipartimento Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università di Torino, hanno trascorso intense giornate di lavoro al centro Alpstream di Ostana, allestito a cura del Parco del Monviso in collaborazione con le Università piemontesi e con finanziamenti europei ottenuti nell’ambito del Piter Terres Monviso. Le attività sono state incentrate sull’elaborazione dei dati raccolti nel corso del 2022 e sulla progettazione di future ricerche. In particolare, sono stati analizzati i risultati di un progetto di ricerca finalizzato a verificare l’impatto dei sistemi di depurazione dei fiumi alpini in diverse condizioni idrologiche, che si è sviluppato lungo un arco temporale di dodici mesi.

Le giornate sono state arricchite dalla presenza della dott.ssa Cecilia Fasciani, giornalista e videomaker freelance che sta lavorando a un progetto intitolato “Il grande Re, storie lungo gli argini del cambiamento climatico”, che sarà presentato alla prossima edizione del Festival della Letteratura di Mantova. Il territorio del Parco del Monviso sarà il protagonista del primo di una serie di documentari sul tema del cambiamento climatico, confermando il fondamentale ruolo di Alpstream nel promuovere ricerca, divulgazione ambientale e promozione territoriale.

Per quanto riguarda il futuro, numerose sono le attività previste nei prossimi mesi, dalla visita di docenti slovacchi e spagnoli, che si inserisce nel solco di altri incontri analoghi con professori universitari di provenienza internazionale in sopralluogo a Ostana per scoprire le strumentazioni disponibili ad Alpstream, alla terza edizione del Rural mobility dell’UNITA/Università della montagna, un progetto europeo che intende migliorare l’eccellenza e l’innovazione nell’insegnamento e nell’apprendimento attraverso un approccio incentrato sullo studente e guidato dalla ricerca.