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Commemorazione Eccidio della Paschetta, la piccola Arianna emoziona: “Perchè tutto questo?”

19 gennaio 2023 | 18:41
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Commemorazione Eccidio della Paschetta, la piccola Arianna emoziona: “Perchè tutto questo?”

A Peveragno i bambini della scuola primaria tornano protagonisti alla commemorazione della giornata più triste della storia del paese e fanno riflettere con le loro parole: “Forse, chissà, bisognava ascoltare il cuore, ma l’uomo spesso non lo ascolta e non lo considera”. Ed è proprio a loro che il sindaco Paolo Renaudi rivolge l’appello più accorato: “continuate a venire a rendere onore ai nostri caduti, sforzatevi di capire e lavorate insieme a noi perchè non succeda più. Solo in questo modo riusciremo ad esaudire la richiesta che ci fanno i nostri morti che è semplicemente: ‘mai più una piazza Paschetta’”

“Tempo passato, per noi lontano, ma vivo nel ricordo dei nostri nonni. Noi, bambini del 2012, ignari delle atrocità della guerra, senza parole di fronte a tanta cattiveria e brutalità, non possiamo che ricordare con profondo rispetto. Perchè tutto questo? Ci si chiedeva allora e ci si chiede oggi. La risposta non c’è… non esiste una spiegazione a tanta crudeltà, non c’è giustificazione secondo noi. Forse, chissà, bisognava ascoltare il cuore…, ma l’uomo spesso non lo ascolta e non lo considera”.  Arianna ha appena 10 anni e forse proprio solo grazie all’innocenza e alla spensieratezza di quell’età riesce ad esprimere così bene e con una semplicità così disarmante il “senso di insensatezza” della guerra. Quelli che legge ad alta voce sono pensieri elaborati e condivisi insieme alle insegnanti e ai compagni della scuola primaria di San Lorenzo che, insieme a quelli del capoluogo, sono tornati a essere protagonisti, a Peveragno nella mattinata di domenica 15 gennaio, della commemorazione dell’Eccidio della Paschetta. La pagina più buia della storia del paese che il 10 gennaio 1944, in un apparentemente tranquillo lunedì di mercato, costò il sangue innocente di trenta malcapitate persone, vittime della follia nazista e della (il)logica bellica.

Ed è proprio a loro che, nel finale del suo discorso, il sindaco Paolo Renaudi rivolge l’appello più accorato. “Oggi a parlare qui c’è una persona che non ha visto quegli orrori, che si è fatto raccontare dal papà e dagli anziani del paese. Domani quando sarete voi a prendervi le responsabilità, sarete qui a raccontare qualcosa che ha raccontato qualcun altro, che l’ha sentito raccontare e il tempo ci farà dunque faticare a mantenere l’aggancio con la realtà con quello che è successo. Il tempo passa in maniera inesorabile, ci porta via i testimoni oculari, le persone. Quando non ci saranno in vita i testimoni della seconda guerra mondiale e dei suoi orrori sarà ancora più difficile portarci a casa la convinzione che dobbiamo fare qualcosa di buono per evitare che le cose ritornino perchè sarà sempre più lontano, sarà sempre più una cosa raccontata, non vista, non sentita, non parteciapata. Chi non ha guardato negli occhi un anziano che fatica a raccontarti qualcosa di quello che è successo in quei periodi forse non si rende conto della violenza del segno che ha lasciato quello che è successo in quegli anni. E dunque questo è l’impegno che dobbiamo prenderci: continuare a venire a rendere onore ai nostri caduti, a chiedere ai nostri ragazzi di sforzarsi di capire e di lavorare insieme a noi perchè non succeda più. Solo in questo modo riusciremo ad esaudire la richiesta che ci fanno i nostri morti che è semplicemente: ‘mai più una piazza Paschetta’”.

Dopo il primo cittadino intervengono il consigliere regionale Matteo Gagliasso, la consigliera provinciale Simona Giaccardi e la vicesindaco Vilma Ghigo che legge un estratto del libro “L’eccidio della Paschetta” di Giovanni Magnino, memoria storica del paese recentemente scomparso. Teatro è la ex piazza Paschetta, oggi piazza XXX Martiri, che accoglie il corteo partito da piazza Pietro Toselli con i rappresentanti di tutte le principali associazioni peveragnesi, oltre alle autorità militari e civili tra cui Claudio Baudino (sindaco di Chiusa di Pesio), Lorenzo Busciglio (sindaco di Beinette), Guido Giordana (sindaco di Valdieri), Enrica Di Ielsi (consigliera comunale di Boves) e Sara Tomatis (assessora del Comune di Cuneo).

E il finale, in un ideale passaggio generazionale di testimone, è giustamente dei bambini, delle loro emozioni, dei loro pensieri e delle loro parole, quelle che legge ancora la piccola Arianna: “In un attimo la vita di molti peveragnesi è stata distrutta dalla stessa mano dell’uomo. Quanta tristezza e quanto dolore nei cuori di chi, quei momenti, li ha vissuti con tanta paura… amici, familiari, parenti, compaesani, il silenzio sembrò avvolgere l’intero paese. Passando per piazza Paschetta, il tempo sembra essersi fermato a quel lunedì di gennaio. Ora che sappiamo di più, ci pare di sentire in lontananza le voci, le grida, di vedere i loro sguardi, di percepire il battito del loro cuore e di sentir ripetere, con un debole filo di voce, la stessa domanda… Perchè?”.