Peveragno, a Pradeboni un defibrillatore ricorderà Luigina Bruno

18 novembre 2022 | 11:22
Share0
Peveragno, a Pradeboni un defibrillatore ricorderà Luigina Bruno
Peveragno, a Pradeboni un defibrillatore ricorderà Luigina Bruno
Peveragno, a Pradeboni un defibrillatore ricorderà Luigina Bruno
Peveragno, a Pradeboni un defibrillatore ricorderà Luigina Bruno
Peveragno, a Pradeboni un defibrillatore ricorderà Luigina Bruno

“L’obiettivo è sensibilizzare le persone sull’importanza delle manovre salvavita e della tempestività dei soccorsi”, spiega la figlia Laura Ganci che, insieme al marito Pino Giostra, ha deciso di acquistare e donare alla comunità il prezioso strumento utilizzando una parte delle offerte pervenute in occasione della morte della madre

“Se avesse ricevuto subito le manovre salvavita, forse mia madre oggi sarebbe ancora qui con me”. Ha la voce rotta dall’emozione Laura Ganci quando ricorda i terribili momenti in cui ha tentato in ogni modo e con tutte le sue forze di rianimare la mamma Luigina Bruno, morta lo scorso 28 agosto a Pradeboni (Peveragno) in seguito a plurime punture di vespe.

Troppi i circa 20 minuti trascorsi prima del suo disperato tentativo: “Grazie al defibrillatre c’è stata una ripresa di circolo, ma ormai la parte cerebrale era già irreversibilmente danneggiata. L’unica consolazione è che, in questo modo, siamo riusciti a salvare i suoi organi, che sono stati donati”, aggiunge Laura che, istruttrice BLSD e infermiera nel reparto di anestesia e rianimazione del Santa Croce e Carle, è particolarmente sensibile all’argomento. Per questo motivo, insieme al marito Pino Giostra (entrambi volontari del Soccorso Alpino e Speleologico) ha deciso di destinare le offerte pervenute in memoria della mamma Luigina all’acquisto di un defibrillatore. “L’obiettivo – spiega – è quello di sensibilizzare il più possibile la popolazione sull’argomento. Se si interviene nei primi minuti con la rianimazione cardiopolmonare e un defibrillatore si hanno ottime possibilità di salvare la vita a una persona e di fare sì che non si verifichi un danno anossico a livello cerebrale”.

Il prezioso strumento è stato collocato presso la chiesa di Pradeboni, la frazione più “alta” di Peveragno: “abbiamo scelto questo luogo perchè il più centrale e quello di maggiore convergenza per tutte le varie borgate della frazione. Pradeboni è piccola, ma è meta di gite a piedi e in bicicletta e i soccorsi purtroppo, vista la distanza dal centro, impiegano del tempo ad arrivare. Minuti preziosissimi in cui si consuma il destino di una persona e nei quali è dunque fondamentale intervenire, cosa che anche gli stessi operatori del 118 invitano a fare, guidando il primo soccorritore nelle manovre salvavita nell’attesa del loro arrivo. Dunque, sperando che non debba mai servire a nessuno, abbiamo pensato che non ci potessere essere modo migliore di destinare il frutto della generosità di chi ha voluto bene a mia madre”.

Ma il defibrillatore, naturalmente, è utile soltanto se c’è chi lo sa usare ed è dunque di fondamentale importanza educare la popolazione ad apprendere come farlo: “tutti dovrebbero saperlo utilizzare, è un qualcosa che andrebbe insegnato nelle scuole vista la sua importanza. Mia figlia ha 8 anni e, magari non ne avrebbe la forza, ma sa benissimo come si dovrebbe comportare nel caso. Oggi in Italia solo le grandi aziende e le società sportive hanno l’obbligo di formare i propri operatori al riguardo, mentre in diversi stati esteri sono molto più avanti di noi da questo punto di vista”. Per questo motivo, anche per dare immediatamente seguito a un gesto così bello, nei prossimi giorni proprio a Peveragno, Laura e altri medici e infermieri del Soccorso Alpino terranno una serata sull’argomento: “sarà un incontro informativo e non formativo, ma vale davvero la pena partecipare per acquisire già alcune importanti nozioni e iniziare così un percorso che un giorno potrebbe portarci a salvare una vita umana”.