L’azione presente e futura della Polizia locale di Boves, Peveragno, Chiusa Pesio, Valdieri e Roaschia

13 novembre 2022 | 10:54
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L’azione presente e futura della Polizia locale di Boves, Peveragno, Chiusa Pesio, Valdieri e Roaschia

Quattro chiacchiere con Cesare Cavallo, da sei mesi comandante della Polizia locale dell’Unione Alpi del mare

La sicurezza delle comunità in cui viviamo rappresenta sempre più uno dei valori cardine su cui inevitabilmente fondare lo sviluppo sociale e turistico di una determinata area. Garantirla è dovere e compito di una pluralità di soggetti tra i quali le donne e gli uomini della Polizia locale. Per scoprire come lavora e lavorerà nei prossimi mesi quella dell’Unione alpi del Mare (che si occupa dei comuni di Boves, Peveragno, Chiusa Pesio, Valdieri e Roaschia) abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il suo comandante Cesare Cavallo.

Dottor Cavallo, lei è da circa 6 mesi al vertice della Polizia locale delle Alpi del Mare. Un’associazione di comuni che ha come capofila Boves e raggruppa oltre 20 mila abitanti. Come si trova all’ombra della Bisalta?
Direi piuttosto bene. Certo le difficoltà non mancano ed il fatto di dover gestire realtà così diverse tra loro ogni tanto genera un attimo di spaesamento ma nel complesso stiamo riuscendo a svolgere un’efficace azione di controllo del territorio ed anche iniziative piuttosto interessanti dal punto di vista della tutela dei cittadini.

Ci può fare qualche esempio?
Ad esempio il consistente numero di sequestri di auto prive di copertura assicurativa ma anche alcuni interventi di rilevanza penale in merito a soggetti che si sono resi responsabili di reati come la fuga dopo sinistri stradali o aggressioni. Dal punto di vista personale poi devo dire che ho trovato colleghi dotati di grande professionalità ed amministratori davvero attenti al tema sicurezza il che mi ha messo nelle condizioni di lavorare con tranquillità e di creare buoni rapporti un po’ con tutti.

Un’attività che lei ha per molti anni a Saluzzo. Quali le differenze tra la cittadina del Marchesato e i comuni in cui svolge servizio ora?
Le differenze sono davvero tante anche se le realtà dal punto di vista degli abitanti sono abbastanza simili. La più evidente è che Saluzzo è un unico comune di 16 abitanti e che le Alpi del mare sono cinque realtà che vanno dai 10mila abitanti di Boves ai 150 di Roaschia. Ovviamente l’approccio deve essere diverso e quello nei dintorni della Bisalta è più complicato ma anche molto più arricchente dal punto di vista delle esperienze. C’è poi anche molta diversità nell’approccio dell’utenza nei confronti della Polizia locale. A Saluzzo è spesso vista come una realtà unicamente repressiva-sanzionatoria, mentre da queste parti capita molto spesso che dei “vigili” si abbia, almeno parzialmente, una percezione positiva.

Oltre alle attività da lei citate quali le linee direttive che ha intenzione di implementare nei prossimi mesi?
In questo periodo sto lavorando alla sistemazione complessiva del Comando di Polizia locale. Abbiamo assunto da poco un nuovo agente, due stanno completando il corso regionale di qualificazione ed un’altra unità arriverà a breve seppur a tempo determinato. Si tratta di sostituzioni di agenti che sono andati in pensione e che porteranno anche una ventata di novità nella gestione ordinaria. Parallelamente prosegue con buona soddisfazione la gestione sovracomunale del servizio tanto è vero che sempre più spesso si vedono pattuglia composte da un agente di Boves ed uno di Chiusa Pesio oppure da un agente di Peveragno e uno assunto direttamente dall’Unione. Un’interconnessione che ci consente di far fronte sia agli  eventi avendo maggior personale su un comune ma anche di risparmiare risorse.  Per ciò che consta i prossimi mesi lavoreremo ancora sul codice della strada ed in particolare sulla copertura assicurativa e sull’eccesso di velocità.

Ci può dire quali saranno i controlli che prevedete di mettere in atto?
Da metà novembre avremo a disposizione un nuovo autovelox molto performante e faremo dei controlli su tutte le nostre realtà comunali. In accordo con i sindaci renderemo pubblici i servizi di controllo della velocità in quanto non è nostra intenzione fare cassa ma  garantire la sicurezza degli utenti della strada. Un tema che stiamo già affrontando in questi giorni e su cui focalizzeremo la nostra attenzione anche nei prossimi tempi sarà quello dell’abbandono e della cattiva differenziazione dei rifiuti utilizzando sia i classici sopralluoghi che le nuove tecnologie.

Ultima domanda, lei oltre che comandante dei “vigili” è anche sindaco del comune di Rifreddo. Come concilia le due cose? Trova che tra i due incarichi ci siano affinità oppure si tratta di due mondi diversi?
Allora, direi di cominciare dal dire che fare il comandante della Polizia locale è un lavoro, un mestiere, mentre fare il sindaco è una passione. Ne consegue che io faccio il sindaco quando non lavoro, cioè mi comporto come un qualunque volontario che dedica un po’ del suo tempo alla collettività. Facendo il sindaco ormai da 13 anni mi sono attrezzato ed alla fine, ovviamente sottraendo un po’ di tempo alla mia famiglia, a cui approfittando di questo spazio chiedo scusa, devo dire che i due incarichi non sono inconciliabili. In merito alle affinità e alle divergenze va sicuramente messo in luce che sono più le prime, infatti ci sono sicuramente tante cose che si possono trasferire da un’esperienza all’altra. Prima fra tutte la maggior facilità di comprensione delle reciproche esigenze tra chi ha le funzioni di indirizzo politico e chi deve attuarle. Banalmente da sindaco puoi capire le difficoltà di un dipendente e da dipendente le esigenze di un amministratore. Nel mio caso poi è anche molto simile l’approccio visto che per me sia il dipendente che l’amministratore devono essere al servizio dei cittadini.