Bongioanni (FdI): “Una fiscalità agevolata per rilanciare la vita in montagna”

13 ottobre 2022 | 09:30
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Bongioanni (FdI): “Una fiscalità agevolata per rilanciare la vita in montagna”

Il capogruppo in Consiglio Regionale del partito di Giorgia Meloni traccia alcune linee guida per sostenere economicamente coloro che decidono di non abbandonare le terre alte.

Ripensare la fiscalità per chi vive e lavora in montagna, per favorire il ripopolamento e la cura dello stesso territorio montano. E’ questa la proposta di Paolo Bongioanni, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte.

L’obiettivo è evitare uno spopolamento della montagna che appare ormai irreversibile. “Parlare di fiscalità nelle zone montane è un argomento obbligato, perché chi lavora e fa impresa in montagna, ha difficoltà enormi e spese più alte rispetto a chi lo fa in città e in pianura” spiega il consigliere regionale. “Tra carenza di infrastrutture, spese maggiori per il carburante e un clima più rigido, chi vive la montagna deve fare anche i conti con una rete internet inadeguata e difficoltà ad approvvigionare materie prime o a trovare del personale”.

“Lo spopolamento fa sia che ci siano sempre meno imprese in montagna. Il problema è anche di chi vive in pianura: si rischia una manutenzione minore del territorio montano, un maggior rischio idrogeologico e alluvionale, l’abbandono e la minor cura dei borghi che perdono attrattività. L’unica via d’uscita è affrontare il tema della fiscalità agevolata” sentenzia Bongioanni.

La volontà è quindi di avviare una serie di disposizioni tributarie che possano fornire incentivi a particolari aree geografiche, settori sociali o settori di sviluppo di impresa. Ma come? A delineare le opzioni è lo stesso capogruppo di Fdi: “Il Piemonte non può intervenire in maniera fissa e stabile sui tributi, ma solo con piccole misure temporanee; abbiamo una fiscalità e sovranità limitata. Per avere una fiscalità agevolata serve una riforma del federalismo fiscale, che consenta alle Regioni una maggior autonomia su aliquote e tributi, come già accade nelle Regioni a statuto speciale”.

“L’alternativa – prosegue Bongioanni – è lavorare sulle ZES, le zone economiche speciali che furono introdotte nel 2017 e che andrebbero allargate ai territori di montagna con alta marginalità e a rischio di disoccupazione elevata. Le ZES erano state pensate per rilanciare le zone del Meridione, con la condizione che all’interno vi fosse una zona portuale: la legge potrebbe essere modificata cercando di includere le zone ad alta marginalità, prevedendo che queste imprese operanti o di nuovo insediamento possano beneficiare di agevolazioni fiscali in zone delimitate”.

“Lascia interdetti che queste ZES siano prerogativa di zone marittime e basta: non si tiene in considerazione che il territorio montano è enorme in Italia, visto che il Paese è attraversato da Sud a Nord dall’Appennino ed è circondato dalla corona delle Alpi” attacca Bongioanni. Tra le idee del consigliere regionale di Fratelli d’Italia quella dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, l’IRPEF, ridotta al 50%, ma anche di un taglio del 50% sull’IRES, oltre a una serie di riduzione dei contributi locali e regionali.

Ma le proposte non sono finite qui: “Si può creare, a livello regionale, un fondo di fiscalità agevolata per le regioni montane marginali”. Il pericolo, in questo caso, è quello di avere pochi margini di manovra a causa di un bilancio non roseo. “Quando Giorgia Meloni si sarà insediata al Governo, tramite i referenti piemontesi di FDI, chiederò la creazione di un fondo per la fiscalità agevolata dedicato alle zone ad alta marginalità in montagna, da distribuire in modo proporzionale alle regioni: il territorio piemontese potrebbe farla da padrone, vista l’importante distribuzione di montagna, e di concedere più autonomia fiscale alle regioni a statuto ordinario, per interventi in zone svantaggiate, nel rispetto di chi vive e lavora in montagna” conclude Bongioanni.