“Allontanamento Zero”, dopo tre anni di dibattiti da oggi è legge regionale

25 ottobre 2022 | 15:30
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“Allontanamento Zero”, dopo tre anni di dibattiti da oggi è legge regionale

Approvati dalla Giunta Regionale gli interventi a sostegno della genitorialità e norme per la prevenzione degli allontanamenti. “Mai più bambini che urlano e piangono” è il commento dell’assessora al Welfare Chiara Caucino, tra le principali promotrici della questione.

Regione Piemonte. È stato approvato oggi dalla maggioranza del Consiglio Regionale (28 voti favorevoli e 14 contrari) ed è dunque ufficialmente Legge Regionale, il ddl “Allontanamento Zero. Interventi a sostegno della genitorialità e norme per la prevenzione degli allontanamenti”.

Dopo tre anni di dibattiti e discussioni, il decreto è dunque diventato legge della Regione Piemonte, che ha commentato la votazione nella sua nota ufficiale con le seguenti dichiarazioni: “Si tratta di una vera a propria “rivoluzione” che rimette al centro il sostegno della genitorialità e il primario interesse dei bambini a crescere nella propria famiglia, fortemente voluta dalla maggioranza, e, in particolare dall’assessore regionale alle Politiche famigliari Chiara Caucino che ha lavorato tre anni per arrivare a oggi. Il provvedimento parte dal Piemonte con l’ambizione di divenire un modello virtuoso applicabile in tutta Italia“.

Un’iniziativa nata dalla consultazione dei dati in materia di allontanamento di minori dalle proprie famiglie della nostra Regione: “La media nazionale degli allontanamenti di minori dalle famiglie di origine è del 2,7 per mille mentre quella del Piemonte è del 3,9. si legge sempre nella nota ufficiale – Ciò ha dimostrato fin da subito la necessità di adottare una legge regionale volta a prevenire l’allontanamento dei minori: che non significa escluderlo, ma disporlo solo in caso di necessità effettiva, quando il benessere e la stessa salute del minore sono effettivamente a rischio, come nei casi di violenza e abusi conclamati. L’obiettivo della legge, quindi, è quello di supportare e sostenere, con tutti gli interventi già previsti dalla normativa statale e regionale, il nucleo familiare di origine del minore, per scongiurare, ove possibile, l’allontanamento del bambino dalla propria casa e favorire il rafforzamento della rete formale e informale a sostegno della famiglia, prevenendo le situazioni di marginalità e isolamento, evitando così traumi inutili e dannosi. È sulla base di queste considerazioni che si ritiene che l’80 per cento degli allontanamenti sia evitabile e si possa prevenire, sostenendo le famiglie con un insieme di azioni e interventi precoci e intensivi, anche di natura economica, realizzati attraverso Programmi educativi familiari mirati, a cura dei servizi sociali, socio sanitari e d tutti i soggetti che, a vario titolo, operano per la tutela e la promozione del benessere dei minori e delle famiglie. Vincolando specificamente circa il 40 per cento delle risorse agli interventi previsti dalla legge in favore delle famiglie si permette di intervenire su un sistema  che, ad oggi, destina ogni anno più di 55 milioni di euro  principalmente per l’inserimento dei minori in comunità residenziali e comunque per la collocazione fuori dalla famiglia d’origine”.

A commentare l’approvazione della legge, l’assessora regionale al Welfare Chiara Caucino, prima promotrice dell’iniziativa: “Quella di oggi è una data storica per il Piemonte. In questi anni, visitando le comunità e le case famiglia mi sono sentita chiedere dai bambini, ai quali parlavo e stringevo le manine, di poter tornare dalla mamma e dal papà, dalla zia o dal nonno e ho assicurato loro che avrei fatto di tutto perché questo si potesse realizzare: oggi mi sento di dire che la promessa è stata mantenuta”. Nel suo intervento precedente la votazione, la Caucino si era espressa in merito alla questione con lo slogan: “Mai più bambini che piangono e gridano.