Cinque opere per raccontare le Valli Grana e Maira nel progetto “Beica Ben!”

8 settembre 2022 | 12:00
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Cinque opere per raccontare le Valli Grana e Maira nel progetto “Beica Ben!”

Da venerdì 9 a domenica 11 settembre, a Dronero, Celle di Macra, Monterosso Grana e Caraglio, gli artist* restituiranno la loro visione del territorio occitano.

Da venerdì 9 a domenica 11 settembre, artiste e artisti che hanno preso parte alle residenze nell’ambito del progetto “Beica ben! Valorizzare e raccontare l’identità occitana delle valli Grana e Maira” presenteranno al pubblico opere, installazioni, e performance nate dalla loro permanenza nei territori cuneesi.

Venerdì 9 settembre, alle ore 21, a Dronero con ritrovo sul Ponte del Diavolo si inizia con l’installazione multimediale “Pòrta bonaür” di Tommaso Rinaldi, in arte High Files Visuals, che con laser, giochi di luce e fumo farà rivivere la magia della fiaba del Drago di Dronero che vive sotto il Ponte del Diavolo, invitando anche ad una riflessione sul tema del cambiamento climatico, a partire da miti e tradizioni antichi. Sabato 10, alle ore 11, Lavinia Raccanello presenterà a Celle di Macra la sua installazione en plein air in acciaio corten, “Maraman”, parola occitana caratterizzata da una corrispondenza tra suono e segno e dal non cambiare come pronuncia nelle varie comunità occitane del territorio. Nel pomeriggio, il pubblico potrà ammirarla con una breve escursione, mentre alle 20 ci si sposterà al Bioparco Acqua Viva di Caraglio, dove la compagnia LabPerm trasformerà la casermetta adibita ad area pic nic nello spazio per una “Velhaa”, una performance che evocherà la tradizionale stalla contadina dove durante le veglie si condividevano racconti, ricordi e canti, partendo dai piccoli tesori scovati nel bioparco (ingresso al costo di 10 euro, prenotazioni presso il Filatoio a info@fondazionefilatoio.it e al 0171 618300).

Domenica 11 settembre, ci si sposta al Filatoio di Caraglio. Dopo la visita alla sua mostra, alle ore 10, Silvia Capiluppi condurrà il pubblico in una camminata meditativa dalla filanda fino al bioparco, con i suoi “LenzuoliSOSpesi” ricamati che saranno abiti e opere insieme, tra opera e performance (ingresso al costo di 5 euro, prenotazioni presso il Filatoio a info@fondazionefilatoio.it e al 0171 618300) e alle 17, a San Pietro di Monterosso, avverrà il posizionamento della scultura monumentale “Avanguardia” di Saverio Todaro nel letto del torrente Ceresetto, un metro cubo di pietra di Luserna che entrerà in relazione con l’azione inarrestabile dell’acqua e le pietre già levigate da essa. Alle ore 21, a Dronero, la replica della performance di Tommaso Rinaldi chiuderà la rassegna. Il progetto è realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando «In luce. Valorizzare e raccontare le identità culturali dei territori» della Missione Creare attrattività dell’Obiettivo Cultura, che mira alla valorizzazione culturale e creativa dei territori di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta rendendoli più fruibili e attrattivi per le persone che li abitano e per i turisti, in una prospettiva di sviluppo sostenibile sia sociale sia economico.

“È con piacere e soddisfazione che il Comune di Caraglio, capofila del progetto “Beica ben”, accoglie presso l’area del Bioparco Acqua Viva, splendida realtà di recente realizzazione, la presentazione della performance dei LabPerm – dichiara Paola Falco, sindaco di Caraglio -. Un’ottima opportunità di condivisione turistico-culturale per far conoscere le nostre valli Grana e Maira. L’auspicio è di poter proseguire con le progettazioni future per un sempre maggior sviluppo dei nostri territori.

“Dalle residenze di questa estate sono nati subito dei progetti forti e vitali, germinati dall’ascolto e dall’interiorizzazione personale di storie, cultura e paesaggio delle due valli – spiega Olga Gambari, curatrice del progetto -. Nelle opere delle artiste e degli artisti, prendono voce ed espressione tanti spunti e caratteristiche di queste valli fatte di antiche comunità, accomunate più che separate. Pur nella loro differenza estetica, linguistica e concettuale, le varie ‘opere’ sono armoniche e risuonano tra di loro come un coro, un’orchestra affiatata, che, nel suo insieme, suona una musica di immagini, sensazioni e concetti emozionanti. Il ritratto delle valli è un sentire profondo che ha originato le opere e che ora entra in empatia con il pubblico.”