Trono d'Inghilterra |
Altre News
/
Società
/

Carlo Petrini, amico di Papa Francesco e adesso di Re Carlo III

10 settembre 2022 | 07:52
Share0
Carlo Petrini, amico di Papa Francesco e adesso di Re Carlo III
Carlo III con Carlo Petrini - Foto Archivio Slow Food

Dal 2004, quando lo invitò alla prima edizione di Terra Madre in Piemonte, i due si sono incontrati molte volte e adesso Petrini si dice sicuro che sarà un grande sovrano

Carlo Petrini, fondatore di Slow Food e ideatore di mille progetti come l’Università del Gusto di Pollenzo, oltre che amico di Papa Francesco, è anche amico del nuovo Re d’Inghilterra Carlo III. La loro amicizia nasce nel 2004, quando il nostro conterraneo braidese invitò l’allora Principe Carlo a Torino in occasione della prima edizione di Terra Madre.

Carlo da sempre è attento ai temi dell’agricoltura, non solo come produttore di alimenti biologici e vini nella sua tenuta Highgrove House, ma anche come sostenitore degli agricoltori. In quella occasione visitò anche la Banca del Vino, si innamorò del progetto Slow Food e se ne fece entusiasta promotore in Inghilterra.

Carlo III sembra avere idee chiare su temi come l’agricoltura biologica, la crisi climatica, lo sviluppo sostenibile. Tutto il mondo pensa di conoscerlo – spiega Petrini a Lara De Luna di Repubblica.it – ma in realtà si sono fermati all’apparenza. E’ un uomo preparato ed empatico, la cui sensibilità ambientale ed ecologica è molto di più che la mera passione personale che è stata raccontata negli ultimi anni. È un re talmente preparato da essere attualmente l’unico Capo di Stato al mondo realmente competente sulla più grande emergenza che possiamo affrontare come uomini contemporanei: l’energia, il mondo che cambia, il riscaldamento globale. È stato ed è promotore di centinaia di iniziative a sostegno delle comunità agricole in ogni parte del mondo, ha viaggiato instancabilmente per portare la sua attenzione e il suo aiuto senza differenze di appartenenza politica.

Carlo Petrini si dice molto fiducioso suol futuro dell’amico Re: Molti lo definiscono, e probabilmente lo sarà, un re di transizione. Ma ricordiamoci – dichiara ancora a Repubblica.it – che molto spesso i sovrani definiti come tali, sono quelli che apportano alle loro istituzioni di riferimento i cambiamento più grandi ed epocali. A questo indirizzo l’intervista integrale a Repubblica.it.