Spettacolo falconeria a Cuneo, animalisti: “come si può parlare di benessere animale?”

10 agosto 2022 | 10:54
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Spettacolo falconeria a Cuneo, animalisti: “come si può parlare di benessere animale?”

“Abbiamo letto con grande amarezza le risposte del Sindaco, dell’assessore Olivero e del comitato festeggiamenti di Borgo San Giuseppe alla lettera inviata dalle associazioni ambientaliste per chiedere che venga annullato lo “spettacolo” (se così si può chiamare) di falconeria, in programma domenica 28 agosto. Anche noi ci uniamo a Pro Natura, Lipu, Legambiente, Cuneo Birding e Italia Nostra per chiedere all’Amministrazione di sostituire l’evento con altre proposte, rispettose della natura e degli animali”, scrivono Cuneoveg, Diamogli una zampa, Gea associazione, La casa di Freddy e Lav Cuneo.

Scrivono le associazioni Cuneoveg, Diamogli una zampa, Gea associazione, La casa di Freddy e Lav Cuneo.

Zampe legate, occhi bendati, un’intera vita trascorsa in una gabbia o legati a un trespolo… in queste condizioni, secondo l’Amministrazione Comunale, si può parlare di “benessere animale” e addirittura di “didattica”?

Abbiamo letto con grande amarezza le risposte del Sindaco, dell’assessore Olivero e del comitato festeggiamenti di Borgo San Giuseppe alla lettera inviata dalle associazioni ambientaliste per chiedere che venga annullato lo “spettacolo” (se così si può chiamare) di falconeria, in programma domenica 28 agosto. Anche noi ci uniamo a Pro Natura, Lipu, Legambiente, Cuneo Birding e Italia Nostra per chiedere all’Amministrazione di sostituire l’evento con altre proposte, rispettose della natura e degli animali.

Chiunque può capire che un rapace, spontaneamente, non si appoggerebbe mai sul braccio di un uomo, men che meno in una festa rumorosa in cui sono presenti centinaia di persone; per farlo, deve essere addestrato. Come avviene l’addestramento, potete vederlo su Internet, proprio sui siti dei falconieri: cappuccio sugli occhi perché l’animale non sia distratto da stimoli visivi, anelli di cuoio sulle zampe e altri metodi che a poco a poco piegano la volontà dell’animale. Per mangiare, impara a prendere il cibo dalla mano che l’ha ridotto in schiavitù: un’immagine che a uno spettatore distratto può sembrare un segno di amicizia tra uomo e animale, mentre è indice di un rapporto di dipendenza e sottomissione, che snatura l’animale, lo toglie al suo habitat e lo costringe a comportamenti innaturali e a una vita di prigionia.

Finito il breve “spettacolo”, infatti, dove stanno i rapaci? Non certo a volare liberi nel cielo, ma in gabbia o legati al trespolo, dove trascorrono la maggior parte della loro vita. Basterebbe questo a far capire quanto la falconeria sia una pratica crudele e vergognosa.

Non ha nulla di didattico, anzi è altamente diseducativa; centinaia di psicologi italiani hanno infatti firmato una richiesta al Parlamento italiano per far cessare questi spettacoli (la si trova online digitando “Documento sulle valenze antipedagogiche dell’uso degli animali nei circhi, nelle sagre, negli zoo”).

Se vogliamo insegnare ai bambini la bellezza della natura e il rispetto degli animali, portiamoli dove possano ammirarli nel loro habitat: facendo una bella passeggiata in montagna, è possibile vedere i rapaci nei loro meravigliosi voli, senza catene, lacci e cappucci.

Il Sindaco e il Comitato puntualizzano che è tutto perfettamente a norma. Non ne dubitiamo assolutamente: sappiamo bene che ci sono molte cose legali, ma eticamente inaccettabili, soprattutto nel campo della tutela animali. E’ legale tenere il cane a catena, è legale mettere migliaia di galline in un capannone, ammassate in gabbie in cui non possono neanche muoversi, è legale tagliare loro il becco….

Se andiamo indietro nella storia, vediamo che nel passato erano perfettamente legali cose che ora ci sembrano abominevoli: pian piano le cose sono cambiate, grazie ad una diversa sensibilità che, partita da una minoranza di persone, è diventata poi “la norma”.

A nostro avviso, questo sarebbe il compito di una Amministrazione e di un ufficio Tutela Animali: non limitarsi al ruolo del burocrate che controlla che tutto sia a norma, ma avere un progetto che vada nella direzione di un progresso morale e culturale.

Molti Comuni e Regioni hanno dimostrato, in questi anni, di avere a cuore il rispetto degli animali, vietando per esempio la detenzione dei cani a catena.

L’uso di animali nelle feste è davvero medievale e obsoleto; non ci può essere divertimento dove ci sono violenza e sopraffazione. Siamo certi che il Comune non perderà questa occasione per fare un grande passo avanti, verso spettacoli degni di questo nome, davvero educativi e rispettosi di tutte le forme di vita”.