Ieri il ritorno a Cuneo di Giovanni Panzera dopo la traversata dei Carpazi

30 agosto 2022 | 10:00
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Ieri il ritorno a Cuneo di Giovanni Panzera dopo la traversata dei Carpazi
Foto dal profilo Facebook della sindaca Manassero

Il viaggio in solitaria in bicicletta del documentarista cuneese si è concluso come al solito con l’arrivo in città e l’accoglienza delle autorità, questa volta davanti alla sede dell’ATL del Cuneese.

È stato come sempre entusiasmante il quinto viaggio in bicicletta in solitaria di Giovanni Panzera lungo le più importanti vette alpine d’Europa. Si è ufficialmente conclusa nel tardo pomeriggio di ieri la quinta edizione del progetto “Pedalando tra le Aquile” che nel corso dell’estate ha portato Giovanni a scalare tutte le principali cime europee dai Carpazi fino alla Via del Sale, con numeri assolutamente impressionanti: quasi quattromila chilometri percorsi, costellati da un centinaio di salite e più di centomila metri di dislivello complessivi.

Un’avventura che è ufficialmente terminata ieri con la solita accoglienza affettuosa della Città di Cuneo al suo “ambasciatore del cicloturismo cuneese nel mondo”, nominato l’anno scorso dall‘ATL del Cuneese. Ed è stato proprio di fronte all’ente del turismo Made in Cuneo che Giovanni ha potuto vivere un momento di incontro con le autorità cittadine e i rappresentanti degli sponsor che l’hanno come ogni anno accompagnato nella sua impresa. Ad accogliere Giovanni anche la sindaca Patrizia Manassero.

Nell’occasione Giovanni ha tracciato un bilancio generale della sua nuova avventura, dopo cinque anni di esperienza accumulati in giro per l’Europa. “L’Europa cerca la fratellanza”è stata la prima cosa detta da Giovanni, “e lo si vede bene soprattutto nei paesi di montagna. Le strade di montagna sono proprio l’emblema di questa voglia di unità molto sentita in tutto il continente”. E il progetto Pedalando tra le Aquile non è “soltanto un’impresa sportiva, ma un tuffarsi nella cultura e nella storia delle terre che si attraversano e nel contempo promuovere le nostre montagne“. Uno stimolo ed una responsabilità che Giovanni porta con sé in ogni suo viaggio. Immancabili poi i ringraziamenti a suo fratello Teresio, come sempre suo accompagnatore “dietro le quinte” e autore di tutto il materiale video-fotografico prodotto durante questi due mesi d’avventura.