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Quasi 14 milioni di euro a 15 piccoli comuni della Granda. Sono i fondi Pnrr

26 giugno 2022 | 08:21
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Quasi 14 milioni di euro a 15 piccoli comuni della Granda. Sono i fondi Pnrr
I vincitori del Bando Borghi – Linea A

Esultano i sindaci vincitori del bando per l’accoglimento dei loro progetti e la giunta regionale, ma protesta l’UNCEM perché ritiene che si dovevano indicare i punteggi e queste graduatorie porteranno a malumori e contenzioso tra i piccoli paesi

A pochi giorni dalla polemica sulla assegnazione di 20 milioni al comune di Elva e niente al comune di Ostana, con relativo strascico giudiziario, (di cui vi abbiamo dato conto QUI)  è stata resa nota la graduatoria della cosiddetta “Linea B” che assegna  a 15 comuni al di sotto dei 5mila abitanti, sempre della provincia di Cuneo, un importo complessivo di quasi 14 milioni, per la precisione 13.905,500,00. Si tratta del Piano Nazionale di Ripresa e Resiglienza (PNRR) che dispone che per la “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale, religioso e rurale” siano assegnati complessivamente in Italia 380 milioni di euro.

«Gli obiettivi dell’investimento – era detto nel bando – costituiscono un impulso ad un vasto e sistematico processo di conservazione e valorizzazione di una articolata gamma di edifici storici rurali e di tutela del paesaggio rurale, in linea con gli obiettivi di tutela del patrimonio culturale e degli elementi caratteristici dei paesaggi rurali storici e di sostegno ai processi di sviluppo locale». Per la Regione Piemonte la somma complessiva prevista era di 39.494.512,07.
I comuni della provincia di Cuneo che hanno visto l’accoglimento del loro progetto sono 15 e ricevono in media 1 milione a testa. Nel prospetto risultano assegnati 2.080.000 ai comuni di Macra e Celle di Macra; altrettanto al progetto di Rossana e Costigliole Saluzzo, come pure a Pradleves e Monterosso Grana; Bagnasco, Nucetto e Ormea riceveranno 2.545.500 euro; a Roccabruna, Cartignano e San Damiano Macra saranno assegnati 2.560.000 euro; stessa cifra riceveranno Neviglie e Guarene in provincia di Cuneo insieme a Piea in provincia di Asti.
«Grazie alla capacità di programmazione dei nostri sindaci e del sostegno regionale – hanno sottolineato il presidente della regione Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura Turismo e Commercio Fabio Carossoil Piemonte è riuscito a mettere un’altra freccia al proprio arco intercettando risorse nazionali dedicate al recupero dei piccoli borghi e dei siti rurali. Il 10% dei progetti finanziati sono infatti i piemontesi».
«I nostri Borghi, se valorizzati – hanno detto ancora Cirio e Carosso – sono tesori in grado di alzare l’asticella della qualità della vita di chi ci vive e di diventare attrattivi per il turismo. Un risultato importante, hanno aggiunto che dimostra la competenza della nostra regione nell’intercettare le risorse che servono a rimettere in moto l’economia e il turismo».
Ma non è dello stesso parere l’Uncem (Unione nazionale comuni comunità enti montani), che in un comunicato spiega di non avere «mai condiviso l’impianto della “linea B” del bando, quella della graduatoria, con finanziamenti fino a 1,6milioni di euro a Comune, e tantomeno quella della “linea A”, con 20 milioni a borgo per regione».
La critica di Uncem si basa sul fatto che l’assegnazione dei fondi non ha considerato ampie fasce del territorio, come ad esempio tutta la provincia di Torino, che non ha visto accolto neppure un progetto. Più in generale, pochissimi soldi sono finiti nelle province metropolitane, tanto da far pensare ad una esclusione studiata a tavolino, visto che questi territori potrebbero beneficiare di altre misure come i piani urbani integrati.
Ma non basta: Uncem osserva che nella graduatoria non sono indicati i punteggi parziali delle valutazioni, né i punteggi ai progetti non finanziati. Questo aprirà quasi certamente un nuovo fronte di contenziosi e di ricorsi come già è successo con la “linea A”, leggasi Ostana e relativi ricorsi prima al Tar e poi al Consiglio di Stato.
In conclusione, osserva l’associazione degli enti locali, il bando è riuscito a mettere un campanile contro l’altro quando invece occorrerebbe solidarietà tra borghi che spesso hanno poche centinaia di abitanti.