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Elva – Ostana 84 a 82, ma la Sindaca Silvia Rovere non ci sta

9 giugno 2022 | 07:31
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Elva – Ostana 84 a 82, ma la Sindaca Silvia Rovere non ci sta
Silvia Rovere, sindaca di Ostana e Giulio Rinaudo, sindaco di Elva

Elva (83 abitanti) rischia di perdere i 20 milioni del bando “Borgo dei Borghi” per i ricorsi della “prima cittadina” di Ostana (88 abitanti) che vuol vederci chiaro sull’attribuzione del punteggio da parte della Regione Piemonte

«Elva (83 abitanti) è un borgo bellissimo a cavallo tra le valli Maira e Varaita, è una miniera di cultura, ha progetti di rilancio economico molto forti, un turismo di qualità e una dinamica che sta crescendo, oltre ad un territorio che l’appoggia. Quella che oggi si prospetta è una grande opportunità per il rilancio di un’area interna che ha tutte le carte in regola per vincere». Queste parole sono tratte dal video pubblicato online al termine del sopralluogo che il presidente della Provincia Federico Borgna svolse venerdì 11 febbraio 2022 per verificare la situazione della “Strada del vallone” e per sostenere la candidatura del paesino al bando Pnrr “Borgo dei Borghi”.
Il progetto del ministero della Cultura prevedeva il finanziamento di 21 interventi (uno per ogni regione) di “rigenerazione culturale, sociale ed economica”, per un importo massimo di 20 milioni ciascuno. La Regione Piemonte aveva deciso di puntare sul complesso monumentale di Stupinigi, Patrimonio Unesco, con la Palazzina di Caccia e il borgo che la circonda. La decisione ha però suscitato le proteste degli amministratori dei piccoli comuni e i dubbi del Ministero della Cultura sulla coerenza rispetto al bando. A seguito del bando regionale, hanno risposto 18 comuni e i primi a classificarsi sono stati Elva (CN) con 84 punti, Ostana (CN) con 82 punti, Rimella (VC) con 66 punti, Govone (CN) con 55 punti a pari merito con Revello (CN) e poi via via Santo Stefano Bellbo, Rosazza, Lanzo Torinese, Romagnao Sesia, Trino e altri.
La regione Piemonte con delibera del 14 marzo 2022 ha quindi individuato, quale borgo storico da candidare al Ministero della Cultura come proposta progettuale pilota, la proposta presentata dal Comune di Elva denominata “ALAVETZ! Agachand l’avenir de Elva – SU, AVANTI!”.
La Sindaca di Ostana (88 abitanti) Silvia Rovere ha subito presentato un ricorso al Tar Piemonte contro la delibera regionale, chiedendo la “sospensiva”, ossia un procedimento urgente che sospende gli effetti della delibera sino al pronunciamento nel merito, che di solito impiega anni ad arrivare. Il Tar non ha concesso la sospensiva e la sindaca ha subito indetto un’assemblea con i suoi concittadini che si è svolta il 4 giugno, annunciando il ricorso al Consiglio di Stato.
«Dopo il pronunciamento del TAR Piemonte sulla richiesta di sospensiva presentata unitamente al ricorso – sostiene Silvia Rovere – il comune di Ostana non si arrende e vuole andare fino in fondo per vederci chiaro e soprattutto per avere un pronunciamento nel merito del ricorso. Sino ad oggi infatti non è giunta alcuna convincente risposta sui criteri adottati nell’attribuzione dei punteggi da parte regionale».
«Come già ribadito in altre occasioni – prosegue Silvia Rovere – non si tratta affatto di una guerra “contro” qualcuno ma di una legittima richiesta di trasparenza in un atto amministrativo determinante – per la dimensione delle risorse attribuite, 20 milioni di euro – per il futuro della comunità. Appaiono del tutto fuori luogo e vanno pertanto rispedite al mittente le osservazioni e gli appelli a una presunta solidarietà occitana. Ostana chiede solo di conoscere in che modo sono stati applicati i criteri di attribuzione dei punteggi previsti dal bando».
E in effetti quando parla di “solidarietà occitana”, la Sindaca di Ostana si riferisce ad una lettera del Sindaco di Elva Giulio Rinaudo che tra le altre cose dice: «Elva vive una realtà difficile, lo spopolamento , l’isolamento, la solitudine… E se non si dà presto e forte, un pugno a questa realtà, languirà lentamente ma inesorabilmente. Quel progetto “Il borgo dei Borghi” era ed è ancora il nostro “sogno”: per dare speranze ai pochi giovani che ancora vi abitano, portare cultura (l’impegno delle tre università sul nostro territorio) in una realtà ricca di storia (i caviè, il capolavoro di Hans Clemer) , la sfida in progetti per le nostre terre e le valli vicine, offrire nuove possibilità di lavoro e di insediamento. Un “sogno”, dopo un bando, una graduatoria, che prevedeva un primo, logicamente un secondo, un terzo e così via anche per una manciata di punti, anche per un solo punto».
«Questa nuova impugnazione – continua il sindaco di Elva – potrebbe forse portarci alla perdita del bando? Ci sono rigorosi tempi da rispettare. Sarebbe davvero la sconfitta di tutti, in primo luogo delle nostre genti, delle nostre terre. Abbiamo spiegato che quando parliamo ad esempio di un Centro studi di alpicoltura, è inteso che l’analisi si svilupperà su territori ben più vasti della sola conca elvese, coinvolgendo altri Comuni. Così per la Scuola di pastorizia, realtà che interesserà l’intera valle e quelle vicine. Modelli che potrebbero anche essere esportati. Il nostro “sogno” ha un ampio respiro che vuole illuminare non solo Elva, ma aprirsi con spirito di collaborazione a molte altre comunità».