“Pos obbligatorio ennesimo pizzo di stato imposto ai commercianti”

30 giugno 2022 | 18:43
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“Pos obbligatorio ennesimo pizzo di stato imposto ai commercianti”

ItalExit con Paragone Cuneo: “Il governo Draghi continua, con le sue scelte, ad accanirsi contro il popolo italiano che dovrebbe rappresentare”

Scrive la sezione cuneese di ItalExit con Paragone.

Il governo Draghi continua, con le sue scelte, ad accanirsi contro il popolo italiano che dovrebbe rappresentare. Entra oggi in vigore l’ennesima misura folle; in questo caso a farne le spese sarà la categoria già tartassata dei commercianti. Non sono bastate le scelte dissennate relative alla pandemia (rivelatesi tutte inefficaci quando non apertamente sbagliate), né gli assurdi provvedimenti che hanno affossato una ripresa rimasta teorica, né le scelte autolesive relative alla complessa situazione della guerra in Ucraina.
Come in un gioco perverso, Draghi ed il suo carrozzone fluido senza identità continuano ad alzare l’asticella, mettendo in ginocchio l’Italia ed il suo sistema economico e sociale. L’ultima trovata è quella delle multe ai commercianti per il Pos. Una linea che ItalExit mette in discussione e contesta nettissimamente.

In un momento altamente delicato come quello attuale, lo Stato dovrebbe varare contenuti a tutela della piccola e media impresa, non incidere ulteriormente sui costi.
Il governo non ha neppure pensato a predisporre una soglia minima di acquisto, tale da salvaguardare almeno la possibilità di non commerciare sottocosto. Per quanto sia sponsorizzata e veicolata dai media come una suggestione “cool” e di moda, pagare un caffè col bancomat oggi può anche essere considerato un gesto “progressista”, ma nel pratico sta portando il guadagno dalle tasche del barista alle casse delle banche. Un principio inaccettabile.

Anche questo, infine, è l’ennesimo passo verso la volontà ormai esplicita dell’UE di soppiantare ed estinguere la circolazione della valuta contante con i metodi di pagamento elettronico. Una manovra che si ammanta di buoni intenti come la lotta all’evasione, ma che rischia di impoverirci sempre di più e di alimentare il controllo sociale di massa. Ancora una volta, alle vere priorità quali l’interesse nazionale (totalmente dimenticato), la tutela delle fasce sociali deboli sempre più vicine alla soglia di povertà e la tutela del lavoro inteso come diritto costituzionale, il governo italiano privilegia le convenienze di Unione Europea ed enti sovranazionali e privati. Uno scandalo, cui rispondiamo ancora una volta con un’opposizione forte e decisa, mai messa in discussione.