La Giuggia Costruzioni rifà il look all’aeroporto di Genova

14 marzo 2022 | 10:31
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La Giuggia Costruzioni rifà il look all’aeroporto di Genova

L’azienda edile di Villanova Mondovì è il principale artefice dei lavori di riqualificazione del “Cristoforo Colombo”, ma l’AD Paolo Giuggia lancia un grido di allarme sul rincaro delle materie prime a carico delle imprese.

Tre fasi, trentadue giorni consecutivi di lavoro, più di200 mezzi impiegati e oltre 300 personecoinvolte tra tecnici e operatori. Sono alcuni dei numeri dell’imponente opera diriqualificazione funzionale e strutturale della pavimentazione della pista di volo10/28dell’aeroportointernazionale“CristoforoColombo”diGenova.Unintervento fondamentale per la sicurezza dello scalo genovese, a sua volta pedina imprescindibile per lo sviluppo socio-economico della Liguria.

Un’operazionecomplessachehacomportato,dalloscorso11marzo,lachiusura continuativa dell’aeroporto e il fermo di tutte le operazioni di volo, conlavori ventiquattr’ore su ventiquattroper otto giorni fino al 19 marzo compreso, quando avrà inizio l’ultimaparte del cantiere, il cui smobilizzo definitivo è fissato per il 25 marzo. A gestire e a coordinare ciascuna fase operativa, laGiuggia Costruzioni di Villanova Mondovì, ancora una volta protagonista in terra genovese dopo le attività sul nuovoPonte San Giorgio, sulla sopraelevata in fase di realizzazione tra il bacino portuale di Prà e il nodo autostradale e le modifiche stradali attuate in via Cornigliano.

Un’azienda, quella villanovese, che negli anni è diventata uno dei maggioriplayerdi mercato nel Nord Ovest, con appalti dal Piemonte all’Emilia Romagna (tra cui gli interventi infrastrutturali ultimati nel 2019all’aeroporto “GiuseppeVerdi” di Parma). Un’espansionechel’amministratoredelegatodiGiuggiaCostruzioni,PaoloGiuggia, condivide anzitutto con le proprie maestranze: «Siamo fieri e orgogliosi della crescita degli ultimi annie l’aggiudicazione diappalticome quello del “CristoforoColombo”(inraggruppamento temporaneo con la Bacchi, ndr)danno prestigio a tutta l’azienda.Un risultato che, in questo caso, è frutto della collaborazione con diversi partner come Saisef, Comac ed ETS che ci hanno affiancato nella produzione del conglomerato bituminoso».

Tuttavia,nelleparoledell’ingegnerGiuggia,ancheunariflessioneamarasull’attuale momento storico, un verogrido d’allarme:«Alla luce della drammatica evoluzione geo-politica delle ultime settimanesottolinea l’amministratore delegato dell’azienda con sede in provincia di Cuneo –è doverosa una profonda riflessione. I pesanti rincari delle forniture e delle materie prime che tutti noi stiamo riscontrando nel quotidiano,gravano pesantementeanche sulle spese complessive dei cantieri articolati come quello di Genova. Costi imprevedibili in fase di appalto che non ci vengono riconosciuti e ai quali dobbiamo far fronte con risorse interne. Nel caso specifico, in virtù dell’impegno civico e del dovere etico verso la collettività che da sempre ci contraddistinguono, siamo pronti ad addossarci temporaneamente questo onere. Tuttavia, riteniamo necessario avviare un tavolo istituzionale che metta a punto con urgenza opportuni interventi di ristoro, anche con il coinvolgimento del sistema finanziario. È fondamentale lavorare per garantire la sostenibilità della nostra industria, pena il tracollo completo dell’intero comparto».