Rifreddo, il sindaco Cesare  Cavallo scrive al Governo ed ai parlamentari

7 febbraio 2022 | 10:43
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Rifreddo, il sindaco Cesare  Cavallo scrive al Governo ed ai parlamentari

“Se non si interviene sui costi dell’energia e gas i Comuni rischiano di dover aumentare le tasse per pagare le bollette”

Il caro bollette non si ripercuote solo su aziende e consumatori finali ma rischia di mettere nei guai anche i Comuni. E’, infatti, di questi giorni  la presa di posizione del sindaco di Rifreddo Cesare Cavallo che ha preso carta e penna mettendo nero su bianco le conseguenza del caro bolletta e chiedendo a Governo e Parlamento di intervenire. “Il conto energetico del nostro comune – scrive il primo cittadino – rischia di salire del 40-50 per cento costringendoci di fatto ad aumentare le tasse locali per coprirne i costi”.

Se non si interviene a livello governativo, è la tesi del primo cittadino, si rischia che la riduzione delle tasse a livello nazionale ed in modo particolare sull’IRPEF di fatto venga annullata dall’aumento delle tasse a livello locale ovvero per dirla con le parole di Cavallo: ”Lo Stato con una mano dia e con l’altra prenda”.

Entrando nel dettaglio delle argomentazioni del sindaco si può vedere come per il piccolo comune della Valle Po (1056 abitanti) i costi di energia e gas passerebbero da circa 45mila euro del 2021 a quasi 65 mila nel corrente anno. Un vero salasso. Salasso che per molti altri comuni potrebbe essere addirittura superiore visto che Rifreddo è notoriamente uno dei comuni che nell’ultimo decennio ha ridotto di più i consumi energetici investendo molte risorse su impianti fotovoltaici, illuminazione pubblica a led ed efficentamento energetico degli edifici.

“Aver – aggiunge il primo cittadino – investito molto sull’aspetto della riduzione dei consumi di luce e gas oltre a dare una mano all’ambiente che ci circonda ci mette in condizioni meno peggiori di altri tuttavia saremo comunque costretti a mettere mano al bilancio. Una cosa che vorremmo evitare in ogni modo visto che la nostra filosofia, e permettetemelo anche il nostro vanto, è  sempre stato quello di non mettere le mani nelle tasche dei cittadini. Per questo motivo porteremo la nostra istanza in tutte le sedi istituzionali e cercheremo in ogni modo di evitare che le bollette ci costringano e ritoccare le tasse ed a rimangiarci il nostro credo amministrativo.”

Non sono piaciute al sindaco di Rifreddo Cesare Cavallo le limitazioni che impediscono ai cittadini di uscire dal proprio Comune nelle festività emanate con l’ultimo DPCM del governo Conte. Lo stesso, infatti, giudica le stesse l’ennesima discriminazione della politica romana nei confronti dei cittadini residenti nei piccoli comuni.

Appare – scrive il primo cittadino – del tutto evidente che impedire ad un cittadino rifreddese di percorrere i tre chilometri che separano Rifreddo da Sanfront mentre si permette ad un cittadino di Roma di percorrerne 50 andando da sud a nord del proprio comune oltre che inaccettabile è anche fortemente in contrasto con il principio di uguaglianza”.

Sempre nella missiva l’amministratore spiega poi come gli assembramenti nei piccoli comuni, soprattutto di media valle, come quelli citati non siano certo all’ordine del giorno e che semmai sarebbero alcune zone di quelli più grandi quelle in cui la mobilità andrebbe ridotta per contrastare il virus.

Un j’accuse in piena regola appena attenuato dalle considerazioni sull’effettiva difficoltà nel regolare la materia e sulla necessità di mantenere grande attenzione ai comportamenti individuali. Conformemente alla sua abitudine Cavallo non si limita però alla critica ma avanza anche una soluzione: permettere agli abitanti dei piccoli comuni di raggiungere i famigliari residenti nel raggio di 30 chilometri dalla propria residenza indipendentemente dal fatto che si esce dal proprio comune o meno. Lanciato il sasso occorrerà vedere su qualcuno lo raccoglierà.