Rifreddo, il paese ha ricordato i 50 anni del monumento ai caduti delle Guerre mondiali

21 febbraio 2022 | 13:27
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Rifreddo, il paese ha ricordato i 50 anni del monumento ai caduti delle Guerre mondiali

L’iniziativa è stata proposta dal locale gruppo alpini

C’era davvero tanta gente domenica intorno al monumento ai caduti di piazza della Vittoria a Rifreddo. Il locale gruppo alpini ed il Comune hanno, infatti, organizzato un momento di celebrazione per i cinquant’anni dalla costruzione della grande piramide di pietre che rammenta ogni giorno ai passanti quando sia costatata la guerra al piccolo comune della Valle Po. Una cerimonia che è cominciata con la sfilata dei gonfaloni e delle associazioni d’arma, delle autorità e dei tanti alpini presenti. Giunti nei pressi del cippo ci sono poi state le orazioni del presidente della sezione alpini e del sindacoCesare Cavallo.

Per ciò che consta la prima molto si è insistito sui valori alpini e sul sacrificio di quanti ci hanno consentito attraverso il coloro operato di vivere in un periodo di pace e libertà. Il primo cittadino Rifreddese ha, invece, focalizzato il suo intervento su come sia avvenuta la costruzione del monumento ai caduti e su come questa modalità operativa sia una caratteristica costante del paese.

“Il monumento che vediamo alle nostre spalle – ha il sindaco – nasce dal concorso volontario di molti rifreddesi tra cui ebbe particolare rilievo l’opera due muratori nonché assessori e cognati Mario Flesia e Fiorenzo Viso, locali. Il progetto era molto semplice quanto denso di significato: l’accavallarsi ed il sovrapporsi di massi avrebbe dovuto significare il salire e il tendere alla cima di tutti i caduti qui ricordati, mentre sulla sommità sarebbe stata posta un’aquila simbolo delle truppe alpine. L’insieme, inoltre, avrebbe dovuto assumere le sembianze di una montagna. I massi furono donati dai proprietari delle cave di Pilone Rocche di Venasca e molti lavori, trasporti e materiali furono offerti gratuitamente. A corollario del tutto si pensò di reperire un cannone d’epoca e per questo fu inoltrata una domanda all’Arsenale Militare di La Spezia