La Banca di Caraglio apre la sua terza filiale a Torino, nel quartiere San Salvario

31 gennaio 2022 | 19:02
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La Banca di Caraglio apre la sua terza filiale a Torino, nel quartiere San Salvario
La nuova filiale della Banca di Caraglio in piazza De Amicis a Torino

Dal 7 febbraio gli sportelli in piazza De Amicis 76 si aggiungono a quelli delle zone Santa Rita e Crocetta

La Banca di Caraglio rafforza la sua presenza a Torino. Da lunedì 7 febbraio, infatti, in piazza De Amicis 76, sarà operativa la terza filiale dell’istituto di credito nel capoluogo piemontese diretta da Dino Faccia. Questa apertura nel cuore del quartiere San Salvario avviene a pochi mesi dall’inaugurazione della seconda filiale torinese in corso Sebastopoli 235, in zona Santa Rita, operativa dal luglio scorso e segue il cammino intrapreso nel 2015 con la sede distaccata di Corso Stati Uniti, 13/B (quartiere Crocetta). La nuova filiale sarà aperta al pubblico dal lunedì al venerdì, per operazioni di sportello, dalle 8,30 alle 13,20, e per attività di consulenza, dalle 8,30 alle ore 13,20 e dalle 14,30 alle 16,50. Con questi nuovi sportelli salgono così a 30 le sedi o filiali della Banca di Caraglio sparse sui territori delle province di Cuneo (19), Imperia (8) e Torino (3).

«“Non c’è due senza tre” recita lo slogan scelto per questa nuova apertura che fa parte di un progetto di giusto dimensionamento della nostra presenza nell’area metropolitana di Torino – spiega Giorgio Draperis, direttore generale della Banca di Caraglio -. Desideriamo ringraziare i nostri soci e clienti presenti in questo territorio per la fiducia che fin qui hanno riposto in noi, ci è da stimolo per continuare a migliorarci ponendoci al loro fianco nell’affrontare le complesse sfide di questo particolare periodo storico. La città di Torino ci sta riservando particolari soddisfazioni e sono certo che, proseguendo nel nostro lavoro con serietà e competenza, continuerà a farlo anche in futuro. Il nostro Piano Strategico prevede comunque, per il prossimo triennio, una particolare attenzione anche al nostro territorio tipico di riferimento».