AT-CN, il senatore Mino Taricco interroga il Ministro su rimesse in discussione accordi già sottoscritti

31 gennaio 2022 | 12:02
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AT-CN, il senatore Mino Taricco interroga il Ministro su rimesse in discussione accordi già sottoscritti

Di fronte alle continue nuove proposte e alle voci che si sono rincorse nelle ultime settimane, come su tutte quella della tangenziale di Alba a pagamento, il senatore braidese ha sottoscritto un interpellanza al titolare del dicastero delle infrastrutture Enrico Giovannini.

Il senatore Mino Taricco, insieme ai colleghi Pinotti, Laus, Fedeli, D’Alfonso, Boldrini, Rojc, Porta, Giacobbe, Stefano, ha interrogato il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini per fare chiarezza sulle continue rimesse in discussione degli accordi già sottoscritti riguardanti l’autostrada A33 (AT-CN). L’inglobamento della tangenziale albese nel percorso autostradale e l’introduzione di un sistema automatizzato per l’esazione dei pedaggi non devono rendere la tangenziale a pagamento.

Ecco il testo completo dell’interrogazione del Ministro: “Premesso che: l’autostrada A33 Asti- Cuneo, concepita negli anni ’90 del secolo scorso, dopo numerosi cambi di progetto e di modalità di finanziamento, vede oggi una ipotesi di completamento previsto per il lotto II.6 B a Dicembre 2023 e lotto II.A a Gennaio 2024; i continui rinvii e cambi di finanziamento e progetto hanno ribaltato sul territorio maggiori costi di logistica e di trasporto per alcune centinaia di milioni di euro in questi anni; il progetto che prevedeva inizialmente tra le altre cose la costruzione di un percorso in galleria sotto la collina di Verduno e di un tunnel al di sotto del fiume Tanaro, poi abbandonati, quest’ultimo a favore dell’utilizzo della già esistente tangenziale di Alba, in provincia di Cuneo, opportunamente adeguata come autostrada; relativamente alla previsione del tunnel sotto il Tanaro, nel 2012 era già stato raggiunto un accordo tra il Ministero delle infrastrutture e la società concessionaria per la non esecuzione del lotto 2.5 – che contemplava appunto il tunnel sotto il fiume Tanaro – con l’utilizzo, senza pedaggio, dell’esistente tangenziale di Alba quale tracciato sostitutivo. Accordo che avrebbe determinato un significativo risparmio per il Concessionario medesimo, pur considerando la prevista realizzazione di importanti opere compensative nel territorio dei Comuni interessati; dai nuovi progetti risulterebbe che il posizionamento del portale di esazione free flow sarebbe collocato prima dell’uscita Alba est, rendendo di fatto a pagamento una parte della tangenziale preesistente e privando quindi dell’uso gratuito di tutta la tangenziale come previsto dagli accordi, con il rischio di spostare sulla viabilità ordinaria ulteriore traffico e soprattutto danneggiando ulteriormente un territorio che fin dagli anni ’70 ha utilizzato quella viabilità e che attende da vent’anni un miglioramento dei collegamenti.

Rilevato che: nel 2020, con l’apertura del nuovo ospedale “Michele e Pietro Ferrero” di Verduno, risulterebbe indispensabile garantire a tutti i cittadini di Alba, Bra, Langhe e Roero, un accesso veloce, sicuro e gratuito al nosocomio; l’eventuale istituzione del pedaggio nel tratto Castagnito – Cherasco, oltre all’ennesima beffa per un territorio già pesantemente penalizzato da ritardi e continue rimesse in discussioni degli accordi sottoscritti, determinerebbe un rischio di sottoutilizzo dell’autostrada con conseguenti effetti gravissimi, in termini di ulteriore congestione, della rete stradale ordinaria locale, venendo meno ad uno degli obiettivi fondamentali della realizzazione dell’opera inteso come rafforzamento del sistema infrastrutturale del territorio.

Si chiede di sapere se: il Ministro in indirizzo, oltre ad avere conoscenza di quanto in premessa, non reputi necessaria una valutazione attuale dello stato dell’arte dei lavori, considerando che la previsione di inglobare l’intera tangenziale nel percorso dell’autostrada nelle modalità che stanno emergendo – oltre all’introduzione di un sistema automatizzato per l’esazione dei pedaggi – rischia di creare un appesantimento del traffico nella tratta locale – già finora pesantemente pregiudicato dai ritardi nella realizzazione dell’opera – vista la prevedibile diffusa abitudine di pendolari e mezzi pesanti di aggirare l’unica barriera oggi presente; se non reputi che la gratuità della tratta autostradale in questione, prassi peraltro utilizzata in molti altri tratti stradali, possa costituire oltre che una misura per non creare ulteriori problemi anche un minimo risarcimento a favore di cittadini e imprese del territorio per i gravi danni economici e sociali subiti a causa dell’ingiustificabile ritardo nella realizzazione dell’opera”.