Le risorse per l’agricoltura nella Legge di Bilancio dello Stato: cosa ne pensa la Cia di Cuneo

13 dicembre 2021 | 09:05
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Le risorse per l’agricoltura nella Legge di Bilancio dello Stato: cosa ne pensa la Cia di Cuneo

Il direttore, Igor Varrone: “Mancano alcuni provvedimenti che, in questa fase, sarebbero fondamentali per il rilancio del comparto rurale”

La Legge di Bilancio 2022 e quella per il triennio 2022-2024 dello Stato si apprestano ad affrontare gli ultimi passaggi in Parlamento. Il ministro alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Stefano Patuanelli, ha presentato il pacchetto di risorse destinate ad agricoltura, agri-alimentare e pesca che ha ottenuto l’approvazione del Consiglio dei Ministri. Si tratta, in totale, di oltre 2 miliardi di euro per gli anni a venire il cui obiettivo è di sostenere il settore, valorizzare la competitività delle filiere e favorire gli imprenditori rurali under 40.

Gestione del rischio

Una innovazione significativa è costituita dal Fondo Mutualistico Nazionale a copertura dei rischi catastrofali in agricoltura con 50 milioni di euro per il 2022 e 128,3 milioni di euro per ogni anno dal 2023 al 2027. Sempre sul fronte dei rischi sono stati programmati 250 milioni di euro (50 milioni di euro per ogni anno dal 2023 al 2027): un importo che aumenta il cofinanziamento statale per incentivare il ricorso alle assicurazioni agevolate in agricoltura nel caso di danni derivanti da fenomeni atmosferici eccezionali.

Agevolazioni fiscali e contributive

E’ prevista la somma di 237 milioni di euro necessaria alla proroga dell’esenzione Irpef dei redditi dominicali e agrari riguardanti i coltivatori diretti e gli imprenditori professionali iscritti alla previdenza del settore. Quindi, è stata finanziata la proroga dell’esonero contributivo totale per 24 mesi a favore dei coltivatori diretti e degli imprenditori professionali under 40 che si iscrivono alla previdenza agricola nel 2022. In totale sono 54,3 milioni di euro così distribuiti: 8,3 milioni di euro per il 2022; 27,1 milioni di euro per il 2023 e 18,9 milioni di euro per il 2024.

Sostegno alle filiere agri-alimentari

Sono 160 milioni di euro in totale (80 milioni nel 2022 e 80 milioni nel 2023) le risorse impegnate per il rifinanziamento del Fondo per lo Sviluppo e il Sostegno delle Filiere Agricole, della Pesca e dell’Acquacoltura, così da rafforzare la competitività delle stesse e sostenere i settori colpiti da emergenze o da situazioni impreviste di crisi del mercato.

I distretti del cibo hanno a disposizione, nel 2022, 120 milioni di euro per promuovere progetti legati all’integrazione delle attività territoriali, a garantire la sicurezza alimentare, a diminuirel’impatto ambientale delle produzioni, a ridurre lo spreco alimentare e a salvaguardare il territorio e il paesaggio rurale.

Altri 10 milioni di euro sono previsti per il 2022 a supportare lo sviluppo e gli investimenti nelle filiere vegetali e zootecniche che adottano misure per la qualità e le buone pratiche di produzione.

Sempre 10 milioni di euro vengono stanziati, nel 2022, per la sottoscrizione di contratti tra gli attori della filiera cerealicola, con l’obiettivo di raggiungere una migliore qualità dei prodotti, adottare buone pratiche agricole e migliorare la tracciabilità e la certificazione di qualità del grano duro.

Ancora 74,5 milioni di euro nel 2022 si pongono lo scopo di prorogare la percentuale di compensazione Iva al 9,5% per la cessione di animali vivi bovini e suini.

Cosa ne pensa della Legge di Bilancio la Cia Agricoltori Italiani provinciale di Cuneo

Risponde il direttore, Igor Varrone: “Le misure sono apprezzabili, però mancano alcuni provvedimenti che, in questa fase, sarebbero fondamentali per rilanciare l’agricoltura. La Cia nazionale ha proposto due emendamenti su problemi non presi in considerazione dalla Legge di Bilancio. Il primo riguarda la necessità per le aziende di poter cedere il credito riferito agli investimenti nella Transizione 4.0. Il secondo è relativo alla possibilità di riconoscere ai pensionati di recuperare il 19% delle detrazioni legate alle spese mediche con rimborso. Altrimenti sorge spontanea una domanda: sull’Irpef come ne escono gli incapienti?”.

Ma non solo.“La mutualità, prevista adesso per gli eventi straordinari e calamitosi,andrebbe estesa anche per garantire un reddito sostenibile alle aziende quando sono colpite da problemi non dipendenti da loro. Come il negativo andamento dei mercati, le crisi del commercio, la responsabilità civile, etc.. Insomma, la tutela assicurativa a 360 gradi. Una situazione che emerge con evidenza soprattutto in questo periodo con gli aumenti dei costi di produzione e dei prezzi delle materie prime. Infatti, ora, alle imprese costa molto di più gestire le loro attività. Un rincaro che, se non si interviene nell’immediato, pone a rischio in modo concreto la competitività del sistema e del tessuto sociale dei territori rurali”.

I bandi del Programma di Sviluppo Rurale? “Occorre cominciare a renderli più veloci: devono aprirsi e chiudersi in sei mesi. Sono giusti i controlli iniziali, a metà lavori e quelli finali anche post-saldo. Però, nel momento in cui viene accertato che è tutto a posto non bisogna tornarci sopra a distanza magari di anni. Una situazione insostenibile per le aziende”.

L’Organizzazione Comune dei Mercati (Ocm) sulla promozione del vino? “E’ uno strumento ormai impraticabile e sempre meno utilizzato dalle aziende medio piccole per i troppi cambiamenti in corsa delle regole e i controlli a distanza di anni. A questo punto dovrebbero mettersi d’accordo anche l’Agenzia per le erogazioni in Agricoltura – Agea – e l’Agenzia delle Entrate: entrambi Enti statali”.