Coldiretti Cuneo: “Consentire con deroghe l’abbruciamento, per mantenere in salute la flora”

11 dicembre 2021 | 13:31
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Coldiretti Cuneo: “Consentire con deroghe l’abbruciamento, per mantenere in salute la flora”

Attraverso una nota ufficiale il Delegato Confederale di Cuneo Roberto Moncalvo ha sottolineato come le attività di abbruciamento delle piante siano fondamentali soprattutto per i lavoratori del reparto frutticolo.

“Consentire, attraverso specifiche deroghe, l’abbruciamento dei materiali vegetali è fondamentale per evitare l’insorgere di problematiche fitopatogene. Come, invece, abbiamo più volte evidenziato, la Regione continua a non rispondere alle effettive esigenze del comparto agricolo piemontese”. È quanto afferma Roberto Moncalvo, Delegato Confederale Coldiretti Cuneo, nel rilevare il perdurare, nelle aree di collina e pianura individuate dalla Regione Piemonte, delle criticità riconducibili alla fase applicativa delle misure introdotte rispetto al Piano Straordinario della Qualità dell’Aria.

“In particolare per le imprese del comparto frutticolo, castanicolo, corilicolo e viticolo, durante il periodo invernale, sono necessarie operazioni di potatura per riequilibrare la pianta, la capacità produttiva e per eliminare parti legnose compromesse da attacchi fitopatologici che non possono restare stoccate poiché potrebbero essere molto pericolose per la diffusione di importanti malattie. Questo però – continua Moncalvo – non è ancora stato recepito dalla Regione che, nonostante le nostre ripetute richieste di confronto, sta andando avanti su una strada che, rispetto ad altri settori, penalizza pesantemente l’agricoltura. Pur comprendendo, quindi, le ragioni di dover limitare la formazione di polveri sottili e di dover trovare un giusto punto di equilibrio rispetto al Piano Straordinario, chiediamo nuovamente alla Regione di introdurre la possibilità di adottare delle deroghe per tutti i Comuni del Piemonte, almeno di 30 giorni, anche non consecutivi (rispetto ad un divieto che interessa un periodo di 7 mesi), attraverso specifici provvedimenti al fine di non mortificare le esigenze di un territorio su cui insistono produzioni simbolo del Made in Granda”.