Boves, all’Antica Osteria di Madonna dei Boschi l’esposizione della cuneese Giuliana Viale

11 dicembre 2021 | 09:42
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Boves, all’Antica Osteria di Madonna dei Boschi l’esposizione della cuneese Giuliana Viale

“Sono diventata architetto per passione, lavoro che con la stessa passione ho svolto tutta la vita. Per quanto mi riguarda ho fatto il lavoro più bello del mondo, con un percorso disseminato di notevoli soddisfazioni, come di ostacoli impegnativi”

La «Antica Osteria» di Madonna dei Boschi di Boves (Via Fratelli Marquet) si è segnalata, negli ultimi anni, con serie di esposizioni artistiche (tendenzialmente delle durata di un mese e «personali», che cercavano di essere, sempre di più, «di qualità»), sulle sue pareti. La «pandemia», con le sue «chiusure», ovviamente, ha interrotto, almeno «rallentato», questa che era diventata «abitudine», «appuntamento fisso»). Nell’ultimo periodo è stata prorogata la «personale» di Virgilio Dutto, certo uno dei pittori bovesani più dotati degli ultimi decenni, dal sensibile tratto impressionista. Ora riparte con nuova iniziativa, offrendo lo spazio (che ben si adatta a trentina di opere) alla cuneese Giuliana Viale (quadri con tema molto «femminile»). Sarà aperta da «serata di vernissage» il 16 dicembre, alle 18,30, con successiva cena, possibile, su prenotazione (allo 0171.380388). Come spesso capita, lo spazio sarà diviso in due settori. Nella «saletta» troverà posto l’esposizione di vignette «Una al giorno», realizzate durante la prima «chiusura totale», tra il marzo ed il maggio 2020. Nel resto del locale saranno collocati i quadri con titolo che, oltre a spiegare lo spirito, è anche gioco di parole: «Di Segno Donna»… La visita sarà possibile sin oltre il periodo delle festività, libera e gratuita, seguendo le norme sanitarie, nell’orario di apertura (dal martedì alla domenica, dalle 18,30).

Giuliana Viale si presenta. «Sono diventata architetto per passione, lavoro che con la stessa passione ho svolto tutta la vita. Per quanto mi riguarda ho fatto il lavoro più bello del mondo, con un percorso disseminato di notevoli soddisfazioni, come di ostacoli impegnativi. Nel 1979 una donna che voleva fare l’architetto a tutto tondo, cantieri compresi, non ha avuto certamente vita facile… Durante l’esercizio della mia professione, ho sempre pensato che avrei dovuto avere due vite: una per fare quello che facevo e amavo, e l’altra per fare tutte quelle cose che fanno parte del mio essere curiosa nei confronti della vita e del mondo, con uno sguardo al passato, alle cose preziose ereditate da chi ha vissuto prima di me, che sono diventate parte di me. Ed ecco svilupparsi le altre mie passioni, che oggi, in pensione, si realizzano nel mio quotidiano: ricamo, musica, pianoforte, disegno… E così, ecco finalmente la mia “seconda vita”. Il quotidiano dei tempi del lockdown ci ha ingabbiati in una sorta di sospensione dalla normalità, segnata dalla quasi totale mancanza di comunicazione umana. E una mattina, ascoltando Papa Francesco affermare: “Siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto che ci troviamo sulla stessa barca tutti, fragili e disorientati”, prendere una matita e far nascere la mia prima vignetta è stato un attimo. Non avrei mai immaginato che da quel giorno, tutti i giorni, dal 28 marzo al 17 maggio 2020, il personaggio rispolverato da fantasie giovanili, avrebbe animato le mie vignette, accompagnando su Facebook me e tanti amici, piacevolmente coinvolti da questo appuntamento quotidiano. Nell’arco del tempo sono sempre stata molto attenta al tema delle donne. Ultimamente ho realizzato che la rappresentazione grafica dà la possibilità di entrare con i mezzi a me più consoni nel profondo universo dell’altra metà del cielo, che è altrettanto l’altra metà della Terra. Le mie donne, lacrime e sangue, sogno e di efficienza, resistenza e invulnerabilità, nascono dalla mia stessa vita».