Nuovo forno e “nastro” rosso ad avvolgere tutto lo stabilimento, Maina si rinnova ancora

28 ottobre 2021 | 12:02
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Nuovo forno e “nastro” rosso ad avvolgere tutto lo stabilimento, Maina si rinnova ancora
Nel rendering, il nastro rosso avvolgerà tutto lo stabilimento di Maina a Fossano

Con questi due interventi sfiora i 60 milioni di euro la cifra investita negli ultimi anni per l’ammodernamento e il restyling dell’azienda leader nel settore dei dolci da ricorrenza

Il “nastro” rosso che dal 2014 contraddistingue la sede di Maina a Fossano è pronto ad avvolgere anche la restante parte dello stabilimento, dov’è collocato il magazzino dei prodotti finiti. Questo intervento, progettato dal noto architetto internazionale Gianni Arnaudo come tutta l’operazione di restyling dell’azienda, non sarà che la parte visivamente più evidente dei continui lavori che in questi anni stanno interessando l’azienda, da mesi ormai impegnata, sette giorni su sette, nella produzione di dolci natalizi per soddisfare gli ordinativi in crescita che giungono dai mercati internazionali.

“Il rinnovamento esterno, pur fungendo da trait d’union tra i due corpi aziendali completando così il progetto complessivo, non nasce solo da una questione estetica, ma come ogni nostro intervento, è volto al miglioramento complessivo dell’attività produttiva: dotando di una facciata ventilata l’intera area di stoccaggio, infatti, miglioriamo le condizioni climatiche interne e quindi la preservazione dei nostri prodotti – spiega Marco Brandani, amministratore delegato di Maina -. Questo intervento si aggiunge al recente rinnovo della linea di produzione del pandoro, dotata dal giugno scorso di un nuovo forno ad altissima tecnologia e raffinata automazione”.

Per questi due interventi l’azienda dolciaria ha messo a budget più di 3 milioni di euro, che si vanno ad aggiungere agli oltre 35 milioni investiti in questi ultimi anni in miglioramenti tecnologici e ai 20 spesi per le strutture produttive, per un totale di circa 60 milioni.

“La linea moderna ed essenziale che da qualche anno caratterizza il nostro stabilimento ha ricevuto diversi riconoscimenti a livello internazionale, questo ci ha spinti a completare l’opera includendo anche la restante porzione di stabilimento – continua Brandani -. Tali investimenti assumono un valore ancor più significativo se si considera il momento in cui abbiamo deciso di sostenerli; l’emergenza sanitaria tuttora in corso, infatti, sta avendo non poche ripercussioni anche sulla nostra attività, tanto che a differenza delle precedenti stagioni abbiamo dovuto anticipare l’accensione dei forni già a giugno, in risposta alle crescenti e forti incertezze nell’ambito dei trasporti internazionali e della logistica che hanno allungato notevolmente i tempi di consegna delle merci destinate ai mercati esteri”.

I mercati internazionali sono un importante sbocco commerciale consolidato per i prodotti Maina, presenti ormai in 50 Paesi in tutto il mondo. Tra i più importanti si annoverano: USA, Gran Bretagna, Svizzera, Austria, Canada, Germania, Belgio, Francia, Messico, Polonia, Spagna e Australia. L’export rappresenta oltre il 20% dei volumi totali prodotti per il Natale e tale quota, sempre in aumento negli ultimi 10 anni, ha fatto registrare un trend positivo anche nel corso del difficile 2020.

“Chi transitando di notte nei pressi dello stabilimento Maina lo vede illuminato, difficilmente resiste alla tentazione di accostare per osservarlo meglio – spiega l’architetto Gianni Arnaudo -. L’illuminazione del volume trasparente della reception, infatti, amplifica l’effetto spettacolare del nastro rosso della scala interna, che si srotola fluido dall’alto. Di un rosso vivo, che comunica gioia, questo nastro avvolge tutto lo stabilimento e, in alcuni punti, il disegno dell’intervento lo fa apparire in movimento, solo trattenuto dalla struttura della scala di sicurezza, divenuta “fermaglio” d’oro lucente, nel lato visibile dall’autostrada. Per Maina, produttore leader di panettoni e pandori, il nastro rosso è la ricerca di un segno che sia identificabile nello stesso modo – come simbolo di festa – da culture anche lontane e diverse, capace di creare condivisione. È un segno per il nostro futuro”.