Continua la disobbedienza civile di Blengino nella coltivazione della cannabis

21 luglio 2021 | 10:33
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Continua la disobbedienza civile di Blengino nella coltivazione della cannabis

Dopo 53 giorni di coltura la pianta del Segretario dell’Associazione Radicali Cuneo – Gianfranco Donadei è ormai molto rigogliosa. “Legalizzare significa rispettare le scelte degli altri” commenta Blengino.

Continua la disobbedienza civile del Radicale Filippo Blengino che sta coltivando da 53 giorni una pianta di cannabis per sensibilizzare l’opinione pubblica in merito alla legalizzazione di questo tipo di coltura, battaglia che i Radicali portano avanti in tutta Italia ormai da anni.

Il Segretario dell’Associazione Radicali Cuneo commenta periodicamente l’andamento della propria protesta su Facebook. Nella giornata di ieri, ha scritto queste parole: “Disobbedienza civile, giorno 53. Sono passati quasi due mesi dall’inizio della mia disobbedienza civile per la legalizzazione della cannabis.

Questo mio gesto è stato reso pubblico su giornali e social, ma nonostante ciò “lo Stato” non mi ha minimamente considerato. Eppure, basta molto poco per farsi sequestrare delle piantine o vedersi notificare avvisi di procedimenti penali.

Viene il dubbio che io non venga considerato perché sto facendo un “gesto politico”… Perché ormai leggiamo quasi quotidianamente di sequestri e/o arresti per reati legati alle “droghe”, a causa di irrazionali e dannose leggi proibizioniste.

Questa battaglia è molto più seria di ciò che si pensa. La verità è che io, nella mia vita, non mi sono mai fatto una canna, semplicemente perché non ne ho mai avuto l’occasione o il desiderio. E perché uno che non fa uso di cannabis si mette a fare questi gesti? Beh, la risposta la dirotterei su un’altra domanda: perché lotto e lottiamo per eutanasia, aborto, giustizia, diritti… senza che, spesso, questi temi ci riguardano in prima persona?

Perché vogliamo dare a tutte le persone piena libertà, sempre! Il diritto di fare ciò che si vuole della (e nella) propria vita, con l’unico limite di non ledere diritti altrui.

Quindi sì, legalizzare significa anche rispettare le scelte degli altri… Morale? Questa battaglia è appena iniziata!”.