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Disperse a Crissolo le ceneri dell’architetto Renato Maurino

11 maggio 2021 | 12:25
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Disperse a Crissolo le ceneri dell’architetto Renato Maurino
Disperse a Crissolo le ceneri dell’architetto Renato Maurino
Disperse a Crissolo le ceneri dell’architetto Renato Maurino
Disperse a Crissolo le ceneri dell’architetto Renato Maurino
Disperse a Crissolo le ceneri dell’architetto Renato Maurino

La cerimonia laica si è tenuta ai piedi del Monviso, in località Ponte di Riondino nel comune di Crissolo, di cui Maurino era originario e dove a lungo aveva abitato prima di trasferirsi nella vicina Ostana

Venerdì 7 maggio alle ore 11 si è svolta, come da sue espresse volontà, la dispersione delle ceneri dell’architetto Renato Maurino: la cerimonia laica si è tenuta ai piedi del Monviso, in località Ponte di Riondino nel comune di Crissolo, di cui Maurino era originario e dove a lungo aveva abitato prima di trasferirsi nella vicina Ostana. Erano presenti i familiari e alcuni amici intimi.

La dispersione avviene a distanza di qualche mese dalla morte, occorsa lo scorso 24 ottobre a 86 anni: ciò perché la scelta del luogo – che si trova in una zona di montagna, a quota 1.570 metri – e le disposizioni in materia di prevenzione dal contagio da Covid19 non hanno permesso il suo svolgimento in precedenza.

Nel corso della cerimonia è stata letta una frase scritta dallo stesso Renato Maurino per sintetizzare il suo approccio all’architettura e che è stata scelta poiché è una perfetta definizione della sua intera vita. La medesima frase era già stata letta in occasione della cerimonia di cremazione al Tempio Crematorio di Bra, il 27 ottobre 2020, ed è riportata ne “L’intervento sensibile”, un videodocumentario sulla vita e sul lavoro dell’architetto girato da Aergeo del crissolino Davide Giordano e presentato lo scorso 19 settembre a Crissolo, poche settimane prima che Maurino morisse.

Fare architettura.  Non cercare ricette. Svolgere con pazienza, con attenzione, con cura, con passione il proprio mestiere. Applicarsi per risolvere tutti i problemi tecnici, costruttivi, funzionali. Concedersi il lusso di cercare, scartare, correggere, modificare la soluzione a cui si lavora fino a quando non soddisfa pianamente.
Allora e solo allora, se si è molto dotati e anche un po’ fortunati, il progetto incarnerà quella che è la definizione di Sant’Agostino: “il bello è lo splendore del vero”. 

Infine, Daniela Blengio, una delle cugine di Renato Maurino e sua erede, ha anticipato che nei prossimi mesi la famiglia costituirà un’associazione culturale per mantenere viva la memoria dell’architetto, impostando la digitalizzazione dell’archivio dei suoi progetti e allestendo presso la casa-atelier in Borgata Cugn (Lou Counh) di Ostana spazi pubblici e momenti di incontro. L’avvio delle attività verrà comunicato durante una “festa di commiato” che si terrà presso la dimora dell’architetto Maurino nella prossima estate.