Peveragno, riprendono le visite alla casa di riposo comunale

Peveragno. Sono ore frenetiche alla casa di riposo comunale dove si sta lavorando alacremente per consentire ai parenti di tornare al più presto a fare visita ai loro familiari. Alla “Don Giacomo Peirone”, intanto, sabato scorso si è conclusa la vaccinazione con la seconda dose per gli ospiti nuovi inseriti.

Tra pochi giorni, infatti, nel pieno rispetto di tutti i protocolli di sicurezza previsti, riprenderanno gli incontri nell’area della struttura al piano terreno, appositamente adibita già la scorsa primavera. “Con il passaggio alla zona arancione, stiamo preparando la tabella per comunicare ai familiari in quale orario potranno venire a fare visita al loro parente – commenta Germana Dutto, responsabile della struttura. – Gli incontri partiranno non più tardi di lunedì 26 aprile, ma non è escluso che si possa anticipare già a giovedì 22 l’inizio delle visite. Per garantire la massima sicurezza possibile il percorso dei parenti (che dovranno espletare le ormai consuete procedure di sanificazione mani, rilevazione temperatura e compilazione autocertificazione) non li porterà ad incrociare altri ospiti oltre il proprio familiare”.

Le visite, che si svolgeranno il mattino e il pomeriggio dal lunedì al venerdì, avranno una durata di venti minuti all’interno dei quali al massimo due persone alla volta potranno rimanere nella stanza con l’ospite. “Tutto è stato realizzato – aggiunge Dutto – in accordo con il medico di struttura Dr. Stefano Martignone, la direttrice della struttura Luisa Curti e la cooperativa Punto Service che ringrazio per la preziosa collaborazione”.

“L’amministrazione comunale – aggiunge il sindaco Paolo Renaudi – ringrazia tutte le persone che stanno lavorando per rendere possibile il nuovo inizio delle visite in presenza che sono un salvagente indispensabile per i nostri ospiti e sono altrettanto desiderate dai loro parenti. Ci auguriamo che questo sia un primo passo verso un progressivo allentamento delle misure di chiusura, seppure in sicurezza, perchè i nostri ospiti hanno davvero bisogno di ricominciare a vivere una vita normale”.