“CTS boccia protocolli stazioni sciistiche? In primavera avremo una miriade di nuovi poveri”
Paolo Manera, imprenditore di montagna e presidente della Pro Loco di San Giacomo di Roburent, commenta così il possibile ulteriore slittamento dell'avvio della stagione invernale: "È necessario sensibilizzare chi non capisce che siamo al limite del baratro, vicinissimi a una crisi economico-sociale mai vista"
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“Con la bocciatura da parte del CTS dei protocolli per la riapertura delle stazioni invernali, trema la montagna, che per l’ennesima volta viene considerata solo un costo e paragonata a un corso di una città metropolitana o, meglio, a una discoteca!“.
Non ricorre a mezzi termini Paolo Manera, imprenditore alpino e presidente della Pro Loco di San Giacomo di Roburent, per esternare la sua contrarietà al possibile ulteriore slittamento dell’avvio della stagione sciistica: “Una volta ci si curava anche con il cambio d’aria per rinforzare la salute, ora ci considerano solo come i confini dell’Impero!”.
“Speriamo almeno che i rimborsi e i ristori per le attività, che con la chiusura del Natale stanno perdendo l’80% del fatturato, siano adeguati – prosegue -. È intollerabile non capire quali siano gli spazi presenti in montagna e il ritorno economico che genera il turismo della neve!“.
Infine, l’amara previsione: “In primavera, purtroppo, il commercio e l’artigianato subiranno una vera e propria ecatombe di attività, che genererà una miriade di disoccupati, di affamati e di nuovi poveri. È necessario sensibilizzare chi non capisce che siamo al limite del baratro, vicinissimi a una crisi economico-sociale mai vista”.