Valle Corsaglia devastata dall’alluvione: “Siamo stanchi, viviamo ore d’affanno e ansia”

5 ottobre 2020 | 12:12
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Valle Corsaglia devastata dall’alluvione: “Siamo stanchi, viviamo ore d’affanno e ansia”
Foto di Enrico Cavallo
Valle Corsaglia devastata dall’alluvione: “Siamo stanchi, viviamo ore d’affanno e ansia”
Valle Corsaglia devastata dall’alluvione: “Siamo stanchi, viviamo ore d’affanno e ansia”
Valle Corsaglia devastata dall’alluvione: “Siamo stanchi, viviamo ore d’affanno e ansia”

Cento metri di strada provinciale fra Corsaglia e Bossea non esistono più, manca l’acqua da venerdì su buona parte del territorio comunale e una mandria di 140 mucche è isolata in località Cané. Il vicesindaco, Aldo Matteo Peirano: “Sembrava la fine del mondo, è peggio del 1994”

“Siamo stanchi. Stanchi di vivere ancora ore d’affanno e di ansia. Cerchiamo di sopravvivere, ma è dura”. Nelle parole di Aldo Matteo Peirano, vicesindaco di Frabosa Soprana, emerge prepotentemente la desolazione di chi, nei panni di amministratore locale, ha vissuto tre alluvioni negli ultimi 26 anni.

“Sembrava la fine del mondo, con il brontolio del cielo che non si arrestava mai e le bombe d’acqua e le raffiche di vento che parevano inarrestabili. Questo evento alluvionale è di gran lunga il peggiore di tutti, anche rispetto a quello del 1994”, aggiunge, ed è oggettivamente impossibile dargli torto: i danni sono considerevoli e difficilmente sanabili a stretto giro di posta.

Partiamo dalle strade, che “non esistono più. Cento metri di carreggiata provinciale tra Corsaglia e Bossea sono crollati all’altezza del bivio per Pra. Lì, dove quotidianamente transitavano auto e veicoli, adesso scorre il fiume. Le ruspe sono già in movimento che stanno cercando di riportare il corso d’acqua nel suo letto, ma servirà parecchio tempo. Chi deve scendere a valle da Fontane e Bossea può farlo grazie al Comune di Montaldo di Mondovì, che ha messo a disposizione la strada che conduce a Pra di Roburent. Purtroppo è larga appena 3-4 metri, dunque si creano situazioni di disagio quando due vetture si incontrano”.

È aperta, inoltre, anche la via per Prato Nevoso, che sbuca sul cosiddetto “piazzale di Paoluccio”, nella parte alta della località alpina.

A livello di utenze, invece, se non vi sono mai state criticità con la corrente elettrica, l’acqua potabile manca da venerdì notte. “Nelle borgate la popolazione ha fatto ricorso alle vecchie fontane di una volta, che non dipendono dall’acquedotto. Al momento sono senz’acqua le frazioni di Mondagnola, Straluzzo, Forneri, Lanza, Corsaglia, Bossea e Fontane”.

Vi è poi una situazione emergenziale connessa alla presenza di una mandria di 140 mucche bloccata in località Cané, dove la strada per scendere dagli alpeggi non esiste più. I malgari si sono riparati in una stalla, dopo che la loro roulotte è stata portata via dalle acque, mentre gli animali necessitano di cibo, tanto che un elicottero sta trasportando alcune balle di fieno in zona per garantire gli approvvigionamenti.

Se tutto questo fosse un sogno, sarebbe senza dubbio un incubo. Purtroppo, però, è realtà e non finisce aprendo gli occhi.