Rifreddo, il Consiglio conferma le aliquote dei tributi

2 ottobre 2020 | 11:02
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Rifreddo, il Consiglio conferma le aliquote dei tributi

Anche per il 2020 nessun aumento di Imu e Tari. Confermata anche l’esenzione Imu per i fabbricati agricoli per aiutare l’agricoltura locale

Nessun aumento delle tasse locali. Questo il sunto del breve ma importante Consiglio tenutosi lunedì 28 settembre presso gli impianti sportivi comunali di Rifreddo. All’ordine del giorno cinque delibere.

Si è cominciato con l’approvazione dei verbali della seduta precedente per concentrasi poi sui regolamenti e le tariffe di IMU e TARI. “Visto – ha spiegato il primo cittadino Cesare Cavallo – il cambiamento legislativo che ha abolito la TASI e ridefinito l’imposizione sugli immobili e i criteri per le tariffe dello smaltimento rifiuti abbiamo portato in Consiglio i nuovi regolamenti di IMU e TARI. Regolamenti checi consentiranno di esigere le tariffe tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo in modo da non entrare in sofferenza di cassa”.

Per ciò che consta i regolamenti va detto che ha Rifreddo siè scelto una formula piuttosto semplice che mantiene l’impostazione storica e prende atto dei nuovi riferimenti. Un impostazione che unitamente al fatto che nel paese non era mai stata applicata la TASI ha permesso di mantenere inalterate sia le tariffe della tassa sullo smaltimento dei rifiuti (TARI) sia quella sul possesso di immobili (IMU).

Su quest’ultima è stata anche confermata l’esenzione per i fabbricati agricoli strumentali all’esercizio d’impresa ed inserito l’abbattimento sugli immobili dati in comodato gratuito ai figli. Una seduta che però non esaurisce il discorso sulla tassazione locale visto che prima della fine dell’anno (a meno di ulteriori rinvii) lo Stato ha previsto che tutti gli enti locali si adeguino al nuovo metodo tariffario sui rifiuti previsto dall’autorità nazionale ARERA.

Vedremo se anche in questa occasione a Rifreddo si continuerà a mantenere un livello di tassazione minima o se anche il piccolo paese della Valle Po dovrà come fatto da molto altri rivedere le proprie posizioni.