Asti-Cuneo, sì alla ripresa dei lavori. Il sindaco di Alba: “Sarò soddisfatto solo quando vedrò le ruspe in azione”

25 ottobre 2020 | 09:38
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Asti-Cuneo, sì alla ripresa dei lavori. Il sindaco di Alba: “Sarò soddisfatto solo quando vedrò le ruspe in azione”

Il primo cittadino albese, Carlo Bo, ha aggiunto: “Su questo tema il territorio è compatto. D’altro canto, un’autostrada monca e attesa da tre decenni è una ferita e una vergogna”

Come vi abbiamo raccontato sulle nostre colonne nella giornata di ieri, la Corte dei Conti ha dato il suo via libera alla delibera del Cipe per la ripresa dei lavori dell’autostrada Asti-Cuneo, la quale prevede che nel 2026, alla scadenza della concessione relativa alla tratta autostradale A4 Torino-Milano, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti affidi congiuntamente le due tratte, A33 e A4, pur avviando la gestione unitaria solo alla scadenza a fine 2031.

Per il completamento dell’opera, da eseguire entro i prossimi 4 anni, è prevista una spesa di 350 milioni di euro. “La registrazione dell’atto consente la ripresa del cantiere di un’opera bloccata da troppi anni e fortemente voluta dal territorio, un’infrastruttura strategica non solo per il Piemonte, ma per tutto il Nord-Ovest – spiega il ministro Paola De Micheli –. La sua realizzazione avverrà secondo criteri di interesse pubblico. Durante la visita sul territorio avevo rappresentato ai sindaci e alle istituzioni locali la complessità amministrativa che volevamo fortemente superare. Ci siamo riusciti e ora tornerò per la riapertura definitiva del cantiere”.

Raggiante il sindaco di Alba, Carlo Bo, il quale dichiara: “Finalmente una buona notizia in un periodo così complesso. Come ho già detto, sarò soddisfatto solo quando vedrò le ruspe in azione, ma ringrazio il ministro per l’impegno per raggiungere questo nuovo importante traguardo. Su questo tema il territorio è compatto: un’autostrada monca e attesa da tre decenni è una ferita e una vergogna. Continueremo a lottare per il suo completamento e per le opere complementari previste negli accordi e poi dimenticate”.