“La sconfitta al referendum ci libererebbe da Conte e Di Maio”

1 settembre 2020 | 15:15
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“La sconfitta al referendum ci libererebbe da Conte e Di Maio”
Da sinistra; Mario Campanella, Antonia Bassignana ed Antonio Panero

Il Popolo della Famiglia della provincia di Cuneo con Adinolfi: Salvini e Meloni votino NO

Scrive il Popolo della Famiglia della provincia di Cuneo.

Il Popolo della Famiglia della provincia di Cuneo aderisce alla proposta del Presidente nazionale del partito Mario Adinolfi, che rivolge un appello ai leader di Lega e Fratelli d’Italia in vista del referendum: “I sondaggi raccontano di una sconfitta delle sinistre in Puglia e addirittura nelle Marche, dove governano ininterrottamente dal 1970, dall’istituzione delle regioni in Italia. Sono certo che Matteo Salvini e Giorgia Meloni capiscano che se a questo dato si sommasse la sconfitta del M5S al referendum, su una riforma che è bandiera dei pentastellati, allora Conte e Di Maio non potrebbero restare al governo un minuto di più. Viceversa, la vittoria dei sì servirebbe a mascherare i risultati elettorali della Meloni che conquisterebbe due regioni e di Salvini primo partito. Il Popolo della Famiglia, convintamente schierato sul NO al referendum da tempo, rivolge un appello a Meloni e Salvini affinché votino NO. Ci sono venti giorni di tempo per politicizzare il referendum. Berlusconi lo ha già capito e pare pronto a ufficializzare il NO suo e di Forza Italia. Se Salvini e Meloni si schierassero contro l’inutile e dannosa riforma grillina, il tempo della liberazione dal governo grillino sarebbe arrivato. È autolesionismo chiedere le elezioni anticipate e contemporaneamente votare sì al referendum. Auspico un recupero di ragionevolezza politica, senza calcoli e timori”.
“Nelle prossime tre settimane – confermano Antonia Bassignana, Mario Campanella ed Antonio Panero, responsabili del PdF della provincia di Cuneo – incontreremo i cittadini della Granda per motivare le ragioni del nostro convinto NO ad una “riforma” del Parlamento che si dimostra ogni giorno di più improvvisata e contraria ad una vera democrazia rappresentativa”.