Stalle non inquinanti |
Provincia di Cuneo
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Stalle aperte e inquinamento che scende

7 aprile 2020 | 16:42
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Stalle aperte e inquinamento che scende

Nell’emergenza coronavirus le stalle restano aperte el’inquinamento scende. Smascherata, secondo la Coldiretti Cuneo una delle più diffuse fake news sull’impatto ambientale dell’allevamento

Mentre nelle stalle si lavora a pieno regime per garantire le forniture di latte e carne alle famiglie, il crollo dei livelli di inquinamento, per il blocco della circolazione delle auto e la limitata operatività delle fabbriche, smentisce una delle più diffuse fake newssull’impatto ambientale dell’allevamento. Lo dichiara Coldiretti nell’evidenziare che i livelli di inquinamento dell’aria si sono fortemente ridotti dopo oltre un mese di restrizioni e di chiusura di molte attività industriali imposte dal Coronavirus, pur restando pienamente operativi gli allevamenti.

Smascherata, dunque, la fake news sulle reali responsabilità dell’inquinamento atmosferico. “Al contrario, la zootecnia – afferma il Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo Roberto Moncalvo – è un settore che alimenta economie circolari con la produzione di letame e liquami indispensabili per fertilizzare i terreni e alla base dell’agricoltura biologica, con l’Italia che detiene la leadership europea in termini di numero di aziende. La nostra carne e il nostro latte nascono da un sistema di allevamento che per sicurezza e qualità non ha eguali al mondo, consolidato anche grazie ad iniziative di valorizzazione messe in campo dagli allevatori, con l’adozione di forme di alimentazione controllata, disciplinari di allevamento restrittivi, sistemi di rintracciabilità elettronica e forme di vendita diretta della carne attraverso le fattorie e i mercati di Campagna Amica. Scegliere carne Made in Cuneo significa anche sostenere un intero indotto e persone impegnate, spesso da generazioni, a combattere lo spopolamento e il degrado ambientale anche in aree difficili”.

L’emergenza Coronavirus ha fatto emergere con forza la centralità delle filiere nazionali di latte e carne, ma anche le speculazioni da parte di quelle aziende che, anziché valorizzare le produzioni cuneesi, importano latte e carne stranieri o tentano di tagliare i compensi agli allevatori con la scusa della sovrapproduzione e della diminuzione della domanda, a fronte di supermercati, mercati e punti vendita alimentari che, al contrario, in queste settimane sono presi d’assalto.

“Una tendenza preoccupante – commenta Moncalvo – che va combattuta con un adeguato riconoscimento economico e sociale di quanti hanno la responsabilità in questo momento di garantire alimenti essenziali al giusto prezzo, pur sperimentando una limitazione delle movimentazioni e il blocco di molte attività funzionali all’allevamento come la meccanica agricola”.

Per maggiori informazioni visitare il sito web https://cuneo.coldiretti.it