Una moratoria extralarge per vaccinare l’impresa e il lavoro

Mentre il governo ha esteso anche a metà del Piemonte le zone rosse antivirus, l’Associazione bancaria rinforza e amplia la sospensione delle rate dei mutui che ha radici proprio piemontesi

Mentre il governo estende a metà del Piemonte le cosiddette zone rosse per arginare il contagio da coronavirus, l’Associazione bancaria ABI, per iniziativa del suo Presidente Antonio Patuelli, nelle stesse ore rinforza il “vaccino finanziario” a favore dell’impresa e del lavoro. Non solo nelle aree direttamente colpite dall’emergenza sanitaria, ma su tutto il territorio italiano recependo la richiesta di aiuto di quanto stanno subendo dei danni anche indiretti.

Questo vaccino si chiama “moratoria” e prevede con procedure snelle e senza costi aggiuntivi, e alla sola condizione che non esistano debiti deteriorati, la possibilità sia di sospendere per un anno la restituzione delle rate dei mutui contratti sino a fine gennaio, sia di diluire fino a raddoppiare il tempo di rimborso degli stessi.
Che questo strumento trovi piena e rinforzata applicazione proprio per contrastare la nuova epidemia globale, è un caso che conferma la bontà di un esempio nato per combattere la crisi finanziaria del 2008 e ora rimodellato sulla crisi sanitaria attuale.

Un esempio che ha radici piemontesi e al cui radicamento ha contribuito 12 anni fa il Banchiere fossanese Beppe Ghisolfi, amico e stretto collaboratore di Patuelli di cui è stato Vice in ABI – prima di approdare ai gruppi europeo e mondiale delle Casse di risparmio – e che in queste settimane sta consolidando il primato della classifiche librarie online, nella narrativa economica familiare, con il suo quarto best sellers sulle Fondazioni bancarie. Le quali, assieme alle banche partecipate, molte volte hanno contribuito a sostenere piani contro la crisi del lavoro, per esempio garantendo l’anticipo della cassa integrazione guadagni.