Gancia (Lega): “Sulla lotta al virus si passi dalla sovra-esposizione alla sovra-prevenzione con un Piano comune Europeo esteso anche ai Paesi più direttamente collegati a noi”

25 febbraio 2020 | 09:02
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Gancia (Lega): “Sulla lotta al virus si passi dalla sovra-esposizione alla sovra-prevenzione con un Piano comune Europeo esteso anche ai Paesi più direttamente collegati a noi”

L’omaggio e la solidarietà verso chi, sul piano personale e familiare, è in lotta contro il contagio:  “Condivido il dolore delle famiglie delle vittime e il fortissimo disagio delle comunità costrette alla quarantena nelle zone individuate finora come focolai del contagio da coronavirus”

“Lo stanziamento da 230 milioni di euro, deciso dalla Commissione di Bruxelles per sostenere interventi immediati di contrasto e contenimento del contagio da coronavirus nel territorio continentale, rappresenta un passo finalmente importante per arrivare senza ulteriori indugi o ritardi a una strategia europea coordinata contro la nuova minaccia sanitaria. Dobbiamo passare dalla sovra-esposizione alla sovra-prevenzione, agendo in maniera univoca anche nei confronti dei Paesi al di fuori del perimetro dell’Unione, ma a noi più direttamente collegati per ragioni geo-economiche, innalzando negli stessi il livello dei controlli, delle cautele e della tempestività nella risposta all’emergenza in atto”.
La parlamentare europea della Lega Gianna Gancia, eletta nella circoscrizione dell’Italia del NordOvest, ha affidato a due proprie interrogazioni, depositate a Strasburgo lo scorso 22 febbraio, un pacchetto di proposte volte a promuovere una riunione eccezionale del Consiglio d’Europa, per la predisposizione di un piano di azione di competenza comunitaria, e a costituire un fondo che permetta una politica di sovra-prevenzione anche a beneficio delle capacità di risposta clinica, diagnostica, curativa e di monitoraggio nei Paesi non appartenenti alla UE ma a essa collegati da fattori di vicinato geografico e di storiche relazioni umanitarie, sociali, commerciali.
“La politica di sovra-esposizione di singoli Stati, ove non coordinata oppure a carattere provocatorio come il blocco ferroviario deciso e poi ritirato dall’Austria verso l’Italia – prosegue Gancia – rischia di disperdere la propria efficacia e prontezza, e di alimentare situazioni di panico collettivo nella buona fede delle persone coinvolte. Occorre agire su tre fronti: il contenimento e l’arretramento del contagio nei singoli territori in area sia UE che fuori UE, la ricerca medica farmaceutica e vaccinale favorendo la mobilità europea dei ricercatori e la reciproca condivisione delle loro attività, e non da ultimo il contenimento degli effetti negativi sull’economia reale e su interi settori produttivi con idonei strumenti di assicurazione e garanzia”.
“Affinché il New Green Deal possa essere efficace oltre gli enunciati, occorre che a esso si affianchi un NEW HEALTH DEAL, un nuovo ciclo di svolta negli investimenti e nelle iniziative a sostegno della Salute, ripensando nel merito gli attuali vincoli della finanza pubblica in modo che siano premiati e non più come oggi tagliati, gli interventi nel settore della Sanità, tagli non più compatibili con gli scenari dell’esigenza di contrastare nel breve e superare nel medio-lungo gli allarmi virali in corso”.
Infine il ricordo, l’omaggio e la solidarietà verso chi, sul piano personale e familiare, è in lotta contro il contagio:
“Condivido il dolore delle famiglie delle vittime e il fortissimo disagio delle comunità costrette alla quarantena nelle zone individuate finora come focolai del contagio da coronavirus. Proprio nel loro nome occorre fin da ora trovare e percorrere una strada che porti al traguardo della vittoria definitiva del buon senso e della ricerca medico-scientifica contro una piaga che ci troviamo a dover subire da Cittadini italiani ed europei.
Per questo ho presentato d’urgenza le due precise interrogazioni parlamentari all’Assemblea di Strasburgo per sollecitare misure di sovra-prevenzione diffusa che mettano Stati, Regioni e territori in condizione di fronteggiare i picchi di richiesta di aiuto a livello di sanità ambulatoriale, territoriale e ospedaliera. La creazione di una simile iniziativa comporta anzitutto il superamento, o quanto meno la sospensione in attesa di una loro revisione strutturale, degli attuali vincoli di finanza pubblica che, applicati oggi anche alla Sanità, non rendono possibili attività capillari di contenimento e di sensibilizzazione sul rischio di infezione o contagio. Anche perché la scommessa finale, a emergenza virale una volta rientrata speriamo al più presto, è far sì che gli accorgimenti e le condotte precauzionali personali introdotte, entrino a far parte di un modello comportamentale strutturale”.